Ad aprile rallenta la corsa della raccolta
Patrimonio salito a 1.735 miliardi
Aprile aggiunge un altro tassello alla lunga serie di risultati positivi collezionati dai gestori: il mese scorso l’industria italiana dell’asset management ha raccolto complessivamente 15,8 miliardi.
In realtà il dato è inferiore rispetto a quanto incassato a marzo (quasi 23 miliardi), ma questo rallentamento non mette certo in dubbio la fase di espansione che sta attraversando l’industria del risparmio gestito. E a dirlo so- no sempre i numeri: da inizio anno nelle casse delle Sgr sono già entrati qualcosa come 71,2 miliardi.
I risparmiatori italiani dal canto loro sono sempre più inclini a investire nei fondi comuni, come dimostrano gli 11,7 miliardi rastrellati il mese scorso, una cifra che sottolinea una volta di più la leadership di questo segmento che da gennaio ha rastrellato oltre 50 miliardi di raccolta.
Decisamente più contenuto il risultato conseguito ad aprile dalle gestioni di portafoglio, ferme a 4,2 miliardi (20,8 il dato da inizio anno) e che vedono ridursi progressivamente l’incidenza sulle masse gestite totali (52,5% contro il 53% di marzo). A proposito di patrimonio, gli asset in gestione hanno ritoccato un altro record (succede ormai puntualmente ogni mese) portandosi a 1.735,5 miliardi. Tra i fondi comuni da segnalare il ritorno in territorio negativo degli aziona- ri (passati da 2,3 miliardi di marzo a -299 milioni attuali). Probabilmente l’andamento negativo registrato dalle principali Borse ad aprile può avere in parte condizionato le scelte degli investitori, i quali in molti casi, però, possono anche essere stati mossi dall’esigenza di liquidare i guadagni conseguiti in precedenza. Invariato il saldo dei prodotti bilanciati (poco meno di 2 miliardi), mentre i flessibili si confermano la tipologia che piace di più (5,6 miliardi), nonostante ci sia stato un ridimensionamento dei flussi rispetto a marzo. In ascesa, invece, il dato degli obbligazionari nelle cui casse sono entrati 4,6 miliardi. I prodotti di diritto estero si sono stati quelli più gettonati (7,5 miliardi) rispetto a quelli tricolore (4,1 miliardi), che comunque, a differenza degli esteri, hanno migliorato le posizioni rispetto al dato di marzo. Dal versante delle performance su base annua , i fondi che in assoluto hanno reso di più sono quelli investiti nel area Pacifico (39%), seguiti dagli azionari America (33,6%) e Paesi emergenti ( 31,3%); gli obbligazionari hanno reso mediamente il 4,9% (con picchi del 17% degli internazionali governativi) , mentre per il flessibili la rivalutazione è stata del 12,8%. Per quanto riguarda i gruppi, Intesa Sanpaolo ha ottenuto il risultato migliore 6,7 miliardi), seguita a distanza da Generali (1,3 miliardi) e da Pioneer Investments( 1,2 miliardi) e da Deutsche Asset and Wealth management (1,1 miliardi). In rosso, invece, i conti di Franklin Templeton (-548 milioni), di Société Générale (-165)e di State Street Global Advisor (-104 milioni).