L’ultima parola alle Entrate
La direttiva della Gdf sugli accorgimenti che dovranno adottare i Reparti del Corpo, nell’attività di verifica fiscale, alla luce della nuova normativa sul ravvedimento è molto importante. Innanzitutto perché su un tema così delicato mancano a oggi chiarimenti significativi, tant’è che l’istituto, nonostante le nuove regole favorevoli al contribuente, non risulta aver subito un utilizzo più accentuato rispetto agli scorsi anni (vigente la precedente normativa). Ne consegue che una delle pochissime novità fiscali degli ultimi anni che, effettivamente, sembrava segnare una svolta nel rapporto fisco-contribuente (anche secondo le dichiarate intenzioni del legislatore), e cioè la possibilità di regolarizzare le violazioni nonostante l’avvio di controlli, di fatto a oggi non pare aver avuto attuazione pratica.
In questo contesto le indicazioni del Comando generale della Gdf vanno salutate con estremo favore, non foss’altro perché interessano sia i verificatori sia i contribuenti, i quali hanno un primo riscontro su come devono essere applicate le nuove regole nel corso di controlli. Affinché ora l’istituto decolli è però necessario che vengano chiariti i vari dubbi sulle modalità applicative delle novità e sul conseguente calcolo delle sanzioni ridotte, ma, ovviamente, si tratta di un adempimento che esula dai compiti della Gdf ma rimanda al ruolo delle Entrate.