Grandi Stazioni raddoppia l’utile
In rialzo anche ricavi e margini - Oggi il cda di Fs per l’ok definitivo alla cessione
Grandi Stazioni, la società partecipata al 60% da Ferrovie dello Stato e al 40%da Eurostazioni (il veicolo finanziario che mette insieme Pirelli, Caltagirone e Benetton con le ferrovie transalpine di Sncf), ha chi us oil 2014 con 210 milion i di euro di ricavi operativi, in crescita del 2% rispetto al 2013, grazie al traino assicurato dalle nuove aperture di spazi commerciali, eco nun Ebitda di 58 milioni, in rialzo del 29% se confrontato con l’esercizio precedente (e un Ebitda margin che sale dal 22% al 28 per cento). È quanto emerge dal bilancio 2014 della società guidata da Paolo Gallo, che è stato approvato dall’assemblea dei soci a metà marzo e che il Sole 24 Ore è in grado di anticipare. Scorrendo la relazione finanziaria annuale di Grandi Stazioni, si scopre poi che la società ha raddoppiato il risultato netto, passato dai 10 milioni del 2013 ai 20 milioni dello scorso anno, mentre l’Ebit è salito del 52%, a quota 35 milioni. In calo la posizione finanziaria netta, che si attesta a 154 milioni contro i 167 milioni dell’esercizio 2013, ma con un grado di indebitamento finanziario che scende a 0,9 (a fronte dell’1,1 del 2013). Arretra poi il capitale investito netto medio, a 325 milioni di euro, contro i 327 milioni della chiusura del bilancio 2013.
Il buon andamento dei conti 2014 è stato determinato, come detto, dalla capacità di massimizzare i tassi di occupazione e i rendimenti delle aree commerciali, pur in presenza di una congiuntura economica non facile. Nel 2014, sono stati così aperti al pubblico circa 50 nuovi locali commerciali per un totale di circa 6mila metri quadri. A oggi, l’azienda ha aperto oltre 500 negozi (che diverranno più di 900 alla fine dei lavori) per oltre 900 milioni di euro di investimento cumulato. Grandi Stazioni ha altresì beneficiato anche della spinta arrivata dalle attività nella Repubblica Ceca, dove la società conta due scali (Praga Centrale e Marianske Lazne) dopo essersi aggiudicata nel 2002 la gara indetta dalle ferrovie ceche Ceské dràhy per la riqualificazione e la gestione delle due stazioni. Quella di Praga, documenta il bilancio 2014, ha conseguito un aumento dei ricavi del 5,5 per cento, sulla scia della ripresa che ha ri- guardato il mercato retail in tutta la capitale e nel suo hinterland con diversi brand e multinazionali che hanno riavviato i loro piani di potenziamento, rimasti in stand by per lungo tempo.
La società si prepara quindi al progetto di scissione non proporzionale - che porterà alla nascita di tre entità distinte (Gs Retail, Gs Rail e Gs Real Estate) in cui saranno conferiti, rispettivamente, gli asset commerciali, le attività infrastrutturali e alcuni immobili adiacenti alle stazioni - e alla successiva valorizzazione della parte “retail”. Che fa gola a molti oltreconfine, allettati anche dalle concessioni quaran-tennali per le 14 stazioni principali della penisola e dai contratti trentennali per le due nella Repubblica Ceca, come hanno avuto modo di sperimentarefinorasiaiverticidell’azienda che gli advisor ingaggiati per l’operazione. Al lavoro sul dossier ci sono Rothschild e McKinsey che stanno curando gli aspetti finanziari e industriali, mentre sul fronte legale Fs ha arruolato Gianni Origoni Crippo Cappelli & Partners ed Eurostazioni si è affidata a Legance Avvocati Associati. E oggi dalcda di Ferrovie, che la scorsa settimana ha approvato in linea di massima il progetto di Gs, dovrebbe arrivare il via libera definitivo all’iter di valorizzazione della società.
IL TRAINO PRINCIPALE A spingere i conti sono state le nuove aperture di spazi commerciali. In crescita anche il giro d’affari degli scali nella Repubblica Ceca