Il Sole 24 Ore

Strategia a Sud: tocca a Cassino

- Di Andrea Malan

Il turno di Cassino dovrebbe arrivare entro pochi mesi; forse già il 24 giugno, quando Sergio Mar- chionne presenterà ad Arese la nuova berlina media Alfa Romeo.

pLa vettura tanto attesa, inizialmen­te prevista a Mirafiori e che dovrebbe avviare il rilancio del marchio del Biscione, è infatti destinata alla fabbrica Fca nel basso Lazio – la terza rimasta nel Centro Sud a fabbricare auto per Fca, insieme a Melfi e Pomigliano (dopo che a fine 2014 quella siciliana di Termini Imerese è passata a Metec).

Pomigliano, la prima fabbrica rilanciata dopo la crisi e la prima dove Marchionne ha sperimenta­to il nuovo modello di relazioni industrial­i, produce da fine 2011 la Panda. I volumi sono finora rimasti al di sotto delle speranze iniziali (164mila le auto prodotte nel 2014, in lieve rialzo rispetto al 2013). Alle fabbriche di auto di Fca al Sud si aggiungono quelle di veicoli commercial­i come Val di Sangro – dove è in corso un investimen­to da 700 milioni in 5 anni (insieme al partner Peugeot) legato al nuovo Ducato – e quelle di motori come Termoli e Pratola Serra, che si gioveranno dei progetti legati all’Alfa e non solo: secondo il sindacalis­ta Antonio Spera, segretario dell’Ugl, su Pratola Serra «le prospettiv­e sulla produzione sono in netto migliorame­nto rispetto al 2014, e vanno dai 170mila motori dell’anno scorso ai 340mila previsti nel 2015: il grande rilancio di Melfi farà da traino anche per lo stabilimen­to irpino».

L’impianto di Melfi, nato nei primi anni 90 per produrre la Punto, è stato rinnovato da fine 2012 con un investimen­to complessiv­o di circa un miliardo di euro, di cui 550 milioni sono stati pagati dalla Chrysler; l’organico è salito alle attuali circa 7.500 persone, di cui circa 1.550 assunti nel 2015; è il livello più alto – ricorda Fca – nella storia dello stabilimen­to. Se le previsioni fornite ieri da Marchionne (400mila unità prodotte nel 2015) verranno confermate a fine anno, il rilancio di Melfi su- pererebbe le più ottimistic­he previsioni. Anche ipotizzand­o per la Grande Punto numeri simili a quelli del 2014 (86mila unità vendute nel 2014), per arrivare a 400mila vetture ne servirebbe­ro oltre 310mila sommate fra Fiat 500X e Jeep Renegade: Fiat non aveva fornito obiettivi di vendita per i due mini-Suv, ma all’epoca del lancio erano circolate stime di un totale di 280mila unità annue. All’impatto diretto sulla produzione e sugli organici Fca va poi aggiunto quello sull’indotto, che a Melfi è fortemente integrato con la fabbrica nel parco fornitori adiacente.

Gli investimen­ti con un partner esterno (Peugeot a Val di Sangro) e con uno “interno”, come Chrysler a Melfi, confermano da un certo punto di vista che per un produttore delle dimensioni di Fiat è stato essenziale trovare Chrysler e rimane fondamenta­le poter condivider­e gli investimen­ti con uno o più soci. C’è anche questo dietro gli appelli di Marchionne al consolidam­ento tra i big dell’auto.

NON SOLO AUTO Nel Mezzogiorn­o la fabbrica di veicoli commercial­i di Val di Sangro e la produzione di motori a Termoli e Pratola Serra

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