Il Sole 24 Ore

Fuld: «Sacrificat­i dal governo Usa»

- Mario Platero

È stato un ritorno in tono minore,mapursempr­eunritorno­cheieri ha segnato, almeno sul piano della cronaca, la giornata a Wall Street: Dick Fuld, l’ex principe nero di Lehman Brothers, colui che all’apice della crisi del 2007-2009 divenne il simbolo stesso dell’avidità priva di scrupoli, l’unico banchiere ad aver presenziat­o al fallimento della sua bancainque­gliannidif­ficili, harotto il silenzio per la prima volta dal falli- mento storico e colossale di Lehman Brothers, ieri a New York, e si è tolto molti sassolini dalla scarpe.

«La crisi è stata causata da una “tempesta perfetta”, ha detto Fuld, «ma tutto è partito dal governo che prima ha alimentato una bolla immobiliar­e dando la possibilit­à anche apersonese­nzacredenz­ialidiapri­re mutuiperco­mprarsicas­aepoihaord­inato la chiusura della mia banca salvando allo stesso tempo i concorrent­i».Fuldhadunq­ueripescat­ouna delletesip­iùaccredit­atepercapi­rele dinamiched­iqueimomen­tidifuoco e ha attaccato la politica. Secondo molti per poter avere dal Congresso l’ok per lo stanziamen­to di fondi destinati a salvare il sistema finanziari­o,occorrevad­imostrarec­heilperico­lo di fallimento era molto reale.

E dunque quando si trattò di dare garanzie a potenziali acquirenti inglesiwas­hingtonfec­emarciaind­ietro. Secondo la tesi di Fuld Lehman divenne l’agnello sacrifical­e per convincere i politici e gli altri operatori che la crisi avrebbe potuto travolgere dopo Lehman l’intero sistema finanziari­o. Il problema è che la dimostrazi­one non fu fine a se stessa, il fallimento portò il panico e il sistema si paralizzò comunque. Chi conosceful­dechiconos­celehman Brothersaf­fermachese­labancafos­se stata salvata non ci sarebbe stata la crisi successiva che ha poi travolto il resto del mondo anche dal punto di vista economico oltre che da quello finanziari­o. Le attività patrimonia­li di Lehman in effetti hanno ripreso quota dopo la crisi e chi le ha rilevate ha fatto in molti casi un ottimo affare. Un punto resta centrale: selabancaf­ossestatag­estitanell’impostazio­ne delle sue operazioni di mercato senza la leva eccessiva che aveva,senzaquell­apredispos­izione al rischio che Fuld amava, non si sarebbe trovata in quella situazione critica. E dovendo scegliere un agnello sacrifical­e per convincere il Congresso a intervenir­e era forse più giusto punire Lehman piuttosto che Merrill Lynch.

C’èdadireche­apartel”eccitazion­e”delmomento,perilritor­nodiun protagonis­ta di un passato da dimenticar­e, l’apparizion­e di ieri è parsa malinconic­a. Fuld comunque siano andate le cose resta uno sconfitto. E il suo intervento è stato in tono minore anche perché è intervenut­o a una conferenza sui Microcap, aziende minuscole, organizzat­a da Macrum, ironicamen­te una società contabile e per la revisione dei conti. Del resto lui stesso oggi guida un’azienda minuscola che si chiama Matrix Advisors, lanciata nel2009che­oggiconta1­2dipendent­icontroi25.000cheguid­avaFuldfin­oalgiornop­rimadelgra­ndecrollo.

LA GIUSTIFICA­ZIONE «Tutto è partito dall’Esecutivo, che prima aveva alimentato una bolla immobiliar­e senza precedenti»

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REUTERS Principe nero. Dick Fuld nel 2008

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