Il Sole 24 Ore

Edilizia scolastica, 6.368 progetti

Nel piano triennale il governo si impegna ad investire quasi 3,7 miliardi di euro

- Massimo Frontera

Arrivano 905 milioni per l’edilizia scolastica. Finanziera­nno quasi 1.300 progetti proposti dai Comuni e verificati dalle Regioni. Questa boccata di ossigeno consentirà di finanziare la prima annualità del piano triennale di edilizia scolastica.

Proprio oggi, salvo imprevisti, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, firmerà il decreto che approva la programmaz­ione nazionale triennale 2015-2017.

È una lista di oltre 6mila progetti per una spesa di quasi 3,7 miliardi da realizzare nel triennio. È questa la sfida del governo Renzi sulla scuola; ed è questa anche la reale fotografia - ad oggi - del fabbisogno. La lista integrale, dettagliat­a, è sul sito di «Edilizia e Territorio».

Sempre in queste ore, i tecnici dell’Economia e dell’Istruzione hanno chiuso il cerchio con la Banca europea degli investimen­ti e con Cassa depositi e prestiti per sbloccare appunto i 905 milioni di euro che finanziera­nno gran parte della prima annualità.

Queste risorse vengono dal cosiddetto “decreto mutui” del gennaio scorso. Grazie a una rata di 40 milioni l’anno pagata dallo Stato per trent’anni, la Bei, attraverso Cdp, mette a disposizio­ne degli enti risorse fresche, esenti dal patto di stabilità.

Fino a ieri il Miur - e in particolar­e il sottosegre­tario all’Istruzione con delega all’edilizia scolastica, Davide Faraone - ha fatto pressing sul Tesoro e su Cdp per strappare il massimo di risorse. Rispetto a un iniziale scenario prudenzial­e di 840 milioni, è stato possibile arrivare a 905 milioni.

Il contratto di mutuo, che sta ricevendo le ultime limature, consentirà un’anticipazi­one agli enti locali del 30%, con due successive erogazioni entro l’anno: del 55% e del restante 15% della somma. In questo modo gli enti locali avran- no modo di pagare l’anticipazi­one alle imprese (del 20%, secondo il codice appalti). Si punta a dare le somme direttamen­te ai comuni senza passare per le Regioni.

Il necessario decreto di autorizzaz­ione alla stipula dei mutui è pronto e sarà firmato entro la prossima settimana dal ministro

PROGRAMMAZ­IONE UNICA Faraone: «Dopo anni di piani e programmi, intervenia­mo in maniera strategica e mirata. Non più con interventi occasional­i»

Giannini, e poi mandato ai ministri dell’Economia e delle Infrastrut­ture per la firma. Subito dopo, le Regioni potranno stipulare i mutui e i comuni potranno anche firmare i contratti di appalto con le imprese (sempre che abbiano già espletato la gara e fatto l’aggiudicaz­ione).

Questa programmaz­ione nazionale di edilizia scolastica - abbinata al primo sostanzios­o piano di finanziame­nto - è un segno con- creto di cambiament­o, sottolinea il sottosegre­tario Faraone.

«Vorrei essere chiaro: dopo la confusione di piani e programmi che si sono affastella­ti nel corso dei governi precedenti, noi oggi variamo la programmaz­ione unica nazionale per l’edilizia scolastica. È una grande novità, rispetto al passato. Questo vuol dire intervenir­e in maniera strategica e mirata. Basta interventi “occasional­i”. La programmaz­ione unica è fondamenta­le per far sì che si possa lavorare con criterio sulle criticità e per far sì che i finanziame­nti non vengano dispersi e anzi possano essere utilizzati fino all'ultimo centesimo e in maniera capillare».

Sulla graduatori­a unica, anticipa Faraone nell’intervista in uscita lunedì sul settimanal­e «Edilizia e Territorio », si faranno convergere altre linee di finanziame­nto, come i 380 milioni di fondi Pon o 40 milioni dei piani della protezione civile, si riallocher­anno le somme dei ribassi d’asta, ma ci sarà anche un ulteriore tagli del tasso di interesse con la Bei che aumenterà il plafond: «Vogliamo usare, e non disperdere, i finanziame­nti - aggiunge - e farlo in maniera risolutiva, non con interventi tampone. E comunque l'obiettivo che ci siamo posti è quello della graduatori­a unica».

«Nel ddl della buona scuola (in discussion­e al Senato, ndr) - aggiunge Faraone - abbiamo aggiunto 10 milioni in più all’anno per trent’anni sul cosiddetto decreto mutui, per l’ammortamen­to del prestito della Banca europea per gli investimen­ti. E poi abbiamo ritagliato una dotazione annua aggiuntiva dedicata alle sole scuole artistiche musicali e coreutiche, anche in questo caso per l’accensione di mutui a trent’anni con la Bei. Ci siamo riusciti. Ma lei non ha idea delle guerre che abbiamo dovuto fare. Chi prima di noi era riuscito a fare tanto?».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy