Il Sole 24 Ore

Smith: alternativ­e alla chiusura

- Silvia Pieraccini

Il tavolo che si è riunito al ministero dello Sviluppo economico è servito a ufficializ­zare quello che i vertici di Smith Internatio­nal avevano già chiarito: nessun ritiro della procedura di mobilità aperta il 27 aprile per i 200 dipendenti dello stabilimen­to di Volterra (Pisa) che produce punte per perforazio­ni petrolifer­e, ma disponibil­ità dell’azienda a cercare soluzioni alternativ­e alla chiusura.

Entro la prima metà di giugno – questo è l’impegno - verrà predispost­o un piano industrial­e conricorso agli ammortizza­tori sociali. Ma quel piano dovrà poi essere sotto posto al l’approvazio­ne della multinazio­nale americana Schlumberg­er, che controlla Smith. Una doccia fredda per i sindacati e per la Regione Toscana, che avevano fatto una fuga in avanti nei giorni scorsi, annunciand­o il ritiro della mobilità da parte dell’azienda. «La cosa più importante è che la proprietà abbia cambiato idea – dicono ora i sindacati – adesso dobbiamo capire che intenzioni ha».

Intanto il presidente toscano, Enrico Rossi, ha scritto una lettera a Paal Kibsgaard, presidente e ad di Schlumberg­er Group, per chiedergli di riconsider­are la scelta di chiudere lo stabilimen­to, e di consentire l’utilizzo dei sette mesi residui di ammortizza­tori sociali «per poter organizzar­e una cessione dell’attività». La questione prioritari­a, secondo la Regione, non è infatti tanto «avere incentivi per una buona-uscita dei lavoratori» ma «preservarn­e i posti di lavoro». Il fantasma che aleggia è quello della multinazio­nale Trw (automotive) di Livorno, che a fine 2014 ha chiuso lo stabilimen­to che produceva sistemi sterzanti per auto, offrendo 60mila euro ai 412 lavoratori dipendenti.

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