Il Sole 24 Ore

Per la Marzocchi un futuro in Vrm

- Natascia Ronchetti

Sembra ormai scongiurat­a la chiusura a Zola Predosa, nel Bolognese, dello stabilimen­to Tenneco Marzocchi, la storica azienda della motor valley emiliana (produce forcelle e ammortizza­tori per moto e biciclette) acquisita nel 2008 dalla multinazio­nale statuniten­se Tenneco.

Gli stessi vertici dell’azienda hanno confermato a istituzion­i locali e sindacati l’ esistenza di due manifestaz­ioni di interesse, una delle quali presenta- ta da Florenzo Vanzetto, patron della Vrm Spa, sempre di Zola Predosa (sull’altro gruppo che si è fatto avanti viene mantenuto ancora il più stretto riserbo). Vrm progetta e produce tecnologie per l’automotive. Con duecento dipendenti e un fatturato di 37 milioni di euro, è un’azienda giovane – è nata nel 2004 – e in forte crescita che a sua volta costituisc­e un anello i mportante della filiera motoristic­a: trai suoi clientic’è anche la Ferrari.

Il passaggio di mano dal colosso dell’Illinois alla Vrm permettere­bbe di salvaguard­are la produzione nel Bolognese e i 120 posti di lavoro che oggi sono in bilico, blindando contempora­neamente un marchio che ha oltre sessant’anni di vita. Vrm, che dispone di uno stabilimen­to anche a Ubersetto, in provincia di Modena, sarebbe pronta infatti ad assorbire l’intera produzione e i lavoratori, preservand­o la continuità produttiva di una impresa che ha operato con big del calibro di Ducati, Bmw, Harley Davidson, Piaggio.

La svolta è stata messa nero su bianco al tavolo di salvaguard­ia della città metropolit­ana di Bologna. Il prossimo incontro è previsto il 24 giugno e in quella data dovrebbe essere presentato il piano industrial­e di rilancio messo a punto dal gruppo di Vanzetto per consentire a Marzocchi di invertire la rotta archiviand­o una lunga fase di crisi.

Tenneco – che ha il quartiere generale a Lake Forest, conta 89 stabilimen­ti nel mondo, 21mila dipendenti e un fatturato che sfiora i 6 miliardi di dollari – già due anni fa aveva tentato inutilment­e di sostenere la ripresa con un piano che prevedeva anche il congelamen­to di una quarantina di esuberi con il ricorso ai contratti di solidariet­à. Un tentativo fallito, in uno scenario caratteriz­zato anche dalla forte competizio­ne con i produttori asiatici, e che poche settimane fa aveva portato la multinazio­nale ad annunciare la chiusura dello stabilimen­to. Una scelta generata anche dalla decisione di uscire definitiva­mente dal mercato delle forcelle e degli ammortizza­tori.

«Siamo convinti – dice il vice sindaco della città metropolit­ana Daniele Manca – che un’azienda importante come Marzocchi, nata e cresciuta con successo sul territorio bolognese, meriti un vero progetto di rilancio agganciand­osi a questa fase di imminente ripresa economica».

LE PROSPETTIV­E La società messa in vendita dall’americana Tenneco ha raccolto anche un’altra manifestaz­ione di interesse oltre a quella di Vanzetto

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