Mattarella chiede a Cameron di accelerare il referendum
La visita in Gran Bretagna. Il presidente italiano: ridurre al minimo le incertezze «Grecia, difficoltà da superare» Su immigrazione posizioni diverse
pLa visita di Sergio Mattarella a Londra capita nei giorni più caldi del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Ue, proprio all’indomani del discorso della Regina. È stato dunque questo l’argomento principale del suo incontro con il segretario agli Affari Esteri, Philip Hammond insieme alla tormentata questione dell’immigrazione su cui continuano a esserci divergenze. La posizione italiana rappresentata dal capo dello Stato è stata quella di sollecitare tempi più brevi possibili per lo svolgimento del test popolare su cui, del resto, già si sta orientando il Governo inglese predisponendo un fast-track per far sì che tutto si svolga il prossimo anno.
L’argomento usato da Mattarel- la – con toni e garbo istituzionale - è stato quello dell’incertezza che il referendum inglese proietta sull’Europa, un’incertezza che si aggiunge ad altre questioni aperte nel resto dell’Unione. Come spiegava anche l’ex ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni - presente al pranzo con il presidente all’ambasciata italiana a Londra – l’Europa oggi «ègiàinbaliadimoltesituazioni di crisi che aggiungerne una può essererischioso» . Enellalecturealla London School, lo stesso Mattarella aveva detto che «oggi l’Europa è un cantiere aperto, siamo di fronte a nuove sfide e sarebbe puerile rispondere con la fuga».
Ma nella relazioni tra Gran Bre-tagnae Italiail dossierpiùscottante è quello dell’immigrazione su cui permangono visioni differenti sul tema dell’accoglienza e ripartizio-nedellequote. Aldilàdelriconoscimento sulla capacità solidale dell’Italia, Hammond ha ribadito una visione più rigorosa sulla concessione dell’asilo e ben distinta dall’immigrazione per ragioni economiche. Una diversità di approccio con il capo dello Stato che - anche nella sua lecture alla London Scho- ol of Economics - ha enfatizzato il tema dell’accoglienza come valore chel’ Europadeverivendicarenella gestione delle crisi migratorie «nuovodrammaepocale». Ecitando Aldo Moro ha ricordato che il Mediterraneo è Europa.
La visione che sostiene il capo dellpo Stato resta quella che serve «più Europa» e che passi avanti sono stati fatti perfino con la crisi finanziaria che ha dato un ruolo più forte e autorevole alla Bce di Draghi. Ed è in questo passaggio sulla dialettica «necessaria ma difficile tra disciplina di bilancio e crescita» che Mattarella per la prima volta si espone sul caso-Grecia. «Sono fiduciosochesullabasediquantocostruitoancheledifficoltàdellaGrecia– edialtri Paesi– possanoessere superate». Non sfugge, infatti, il ricordo delle concessioni fatte a Francia e Germania in altri momenti storici quando prevalse l’obiettivo dello sviluppo.
La giornata di Mattarella era cominciata con la visita alla residenza privata della Regina Elisabetta che lohaaccoltochiedendoglidaquantotempofossestatoelettoesequella di ieri fosse la sua prima volta a Londra. Subito dopo il colloquio con Hammond e poi il pranzo in ambasciata con alcuni esponenti dell’economia tra cui gli ex ministri Saccomanni, Siniscalco e Grilli ed operatori finanziari come Carlo Umberto Bonomi, fondatore e direttore di Investindustrial - uno dei maggiori fondi dell’Europa del Sud - o esponenti della cultura come Gabriele Finaldi, prossimo direttore della National Gallery. La giornata si è conclusa alla London School con le domande degli studentie, fuori, deicronistisucomesi sentisseaparlarediEuropanellata-nadellupo. «LaGranBretagnaèun paeseamico–harisposto-chevuolerestarenell’Ue.Oracomunquela parola è ai cittadini britannici». Non poteva mancare una domanda sugli “impresentabili” che il suo staffliquidarimandandoledoman-de all’oggetto della visita ufficiale e, nel merito, attendendo le risposte della Consulta e delle urne. Oggi ci sarà la visita a Westminster e alla Camera dei Lords. Da notare che Mattarella alloggerà al prestigioso Hotel Connaught di Londra ma come ospite del Governo britannico.