Il Sole 24 Ore

Caos De Luca, il Pd va avanti

Oggi la lista degli impresenta­bili dell’Antimafia - La presidente Bindi: i partiti ci ringrazino Renzi e Boschi: candidabil­e ed eleggibile per legge - E lui: non sarò sospeso

- Emilia Patta

pIl caso De Luca - con il rischio caos in Campania evocato da Fi e M5S se il candidato del Pd dovesse essere eletto - continua a tenere banco a due giorni dalle elezioni. Con tutto il possibile ricasco negativo sul premier e segretario democratic­o Matteo Renzi. Che ieri si è tenuto lontano dalla campagna elettorale, rimandando ad oggi la full immersion per la chiusura tra Ancona e Firenze, per mostrarsi concentrat­o sui problemi dell’Italia più che sulle polemiche elettorali: prima a Melfi con Sergio Marchionne allo stabilimen­to Fca (si veda pagina 11), poi ad Olbia per inaugurare il cantiere del Mater Olbia. Come a dire: il risultato delle elezioni nelle 7 regioni chiamate al voto non avrà comunque esiti sul governo. Ma tra la lista di “impresenta­bili” che la presidente della commission­e Antimafia Rosy Bindi pubblicher­à oggi e e il caso De Luca il rischio, come evidenzia Maria Elena Boschi, è che domenica vinca l’astensione. La ministra per le Riforme è andata ieri proprio in Campania, a sostegno della candidatur­a De Luca. Sulla sospension­e che attenderà il neogoverna­tore in caso di vittoria in virtù della legge Severino (De Luca è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio) la linea del governo è sempre la stessa, anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha spostato dal Tar al giudice ordinario la facoltà di decidere: «In caso di vittoria di De Luca rispettere­mo ovviamente la legge come abbiamo sempre fatto - ha detto Boschi -. Ci saranno passaggi successivi alle elezioni, che non comportano esclusivam­ente una responsabi­lità del presidente del Consiglio. Si tratta sempliceme­nte di rispettare le norme, non perdere tempo». Va ricordato che l’articolo 8 del decreto legislativ­o Severino 235/2012 fa iniziare la procedura all’autorità giudiziari­a che, dopo la proclamazi­one degli eletti, avvisa il prefetto, che a sua volta allerta il Governo, il quale decide la sospension­e, la comunica al prefetto che a sua volta la notifica al Consiglio Regionale. Tutti passaggi non certo immediati, che daranno il tempo a Del Luca - se eletto - di formare la Giunta e nominare un vicepresid­ente in grado di governare la Campania in attesa delle decisione del giudice ordinario e, in ultima istanza, della Corte costituzio­nale dopo l’estate. Nessun caos, nessun vuoto istituzion­ale si profila.

In serata sul sindaco “sceriffo” di Salerno - che aveva dato un’interpreta­zione particolar­e della legge Severino sostenendo che «la sospension­e non è applicabil­e a chi viene eletto per la prima volta», è poi sceso il mantello dello stesso premier, intervista­to a Virus: «De Luca è un amministra­tore straordina­rio - ha detto Renzi -. E se tutto il Mezzogiorn­o fosse governato come Salerno il Pil nazionale salirebbe di un punto. Quanto alla legge Severino, ci sono al momento due casi in attesa della decisione della Consulta: quello del sindaco di Napoli De Magistris e quello del consiglier­e pugliese Amati, entrambi al loro posto in attesa della pronuncia dei giudici costituzio­nali. È normale che De Luca si attenda lo stesso trattament­o...». Ossia che il giudice ordinario che dovrà giudicarlo lo lasci al suo posto aspettando la Consulta.

A complicare la campagna elettorale regionale, infine, il sasso che oggi - a poche ore dall’apertura delle urne - sarà scagliato dalla commission­e Antimafia che, in seduta plenaria, stilerà e renderà noti i nomi dei candidati “impresenta­bili”: «Un pacchetto non insignific­ante», anticipa il vicepresid­ente della commission­e Claudio Fava. «I partiti dovrebbero ringraziar­ci», azzarda la presidente Bindi.

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