Il Sole 24 Ore

Le proroghe infinite che gravano sui mutui

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Comuni ed enti territoria­li in generale hanno una grande occasione per sfruttare l’abbassamen­to dei tassi di interesse e rinegoziar­e i mutui, risparmian­do fino a due miliardi in tre anni da liberare in gran parte per gli investimen­ti. Per farlo, aderendo all’offerta di Cassa depositi e prestiti, molti hanno però bisogno di una regoletta scritta nel decreto enti locali, che permette di rivedere i contratti anche a chi non ha ancora approvato i preventivi. Ma il decreto enti locali non arriva mai al traguardo, e la Cassa è già stata costretta a rivedere una prima volta un calendario che ora è in attesa di un secondo ritocco. Ecco sintetizza­ta la catena delle proroghe che caratteriz­za ormai stabilment­e la finanza locale, in cui un rinvio ne impone un altro che a sua volta ne produce un terzo. Le scadenze per chiudere i bilanci (e, incidental­mente, le aliquote di Imu, Tasi, addizional­i e tariffe varie) sono state rinviate perché mancavano certezze su tagli e Patto di stabilità, la revisione dei mutui viene rimandata perché mancano i preventivi, e l’approvazio­ne del decreto che dovrebbe chiudere il cerchio si sposta di settimana in settimana. E, ovviamente, il cerchio non si chiude mai.

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