Giacomelli: 7 miliardi per la banda larga
campo Enel, sia equivalente a mettere una pistola alla tempia di Telecom da parte del Governo, insomma tra governo e Telecom è guerra?
No è una lettura sbagliata su Enel, Enel fa il suo piano industriale, il fatto che metta il suo piano industriale a servizio degli operatori e tutt’altro che una pistola semmai un aiuto.
La privatizzazione di Telecom è stata un errore?
Amiogiudiziosì. Metterelosviluppo di un’infrastruttura strategica non in relazione alle esigenze del paese, ma in relazione alle possibilità di investimento di un privato è concettualmente un errore.
Senza la banda larga siamo fuori dal mondo moderno e gli investimenti frenano. Colossi come Netflix, senza una sufficiente quantità di giga per la navigazione, non potranno mai arrivare in Italia?
Netflix arriverà e arriveranno gli altri. Tocca a noi decidere se farci travolgere o giocare da protagonisti.
Ce la faremo a vedere qualche decisione prima dell’estate?
La decisione concreta io spero arrivi già nella prossima settimana con il decreto comunicazioni. Cosa ci sarà nel decreto? Ci saranno le risorse ci saranno le modalità degli incentivi, ci saranno i tempi. Quante risorse? Molte più di quelle che qualsiasi altro governo ha mai messo. Mi dice un numero? Sette miliardi di risorse pubbliche. Sette miliardi per la rete? Sì, e ora tocca agli operatori, che non hanno più nessun alibi se il governo fa la sua parte fare la loro.
I vertici Rai sono scaduti, la proroga automatica quanto potrà durare?
Può durare quanto decidono i soci. Spero che si riesca a fare il cambio prima della pausa estiva.
La possibilità di abbattere i costi alla quale il manager fa riferimento è legata al fatto che l’intervento di Enel sui contatori è investimento già pianificato e che verrà remunerato alla società attraverso la bolletta elettrica, come accade di norma per un business regolato come è la gestione delle reti di distribuzione. Nei giorni scorsi, rilasciando dichiarazioni alla stampa francese, Starace aveva anche avanzato cifre, sulle quali ieri forse intenzionalmente non è voluto tornare.
Il manager aveva parlato di costo complessivo di 2,5 miliardi per il nuovo piano di sostituzione dei contatori e di un costo aggiuntivo nell’ordine di qualche centinaio di milioni per posare la fibra. Starace si era spinto sino a dire che Enel si sarebbe fatta pagare per questo servizio, posa più manutenzione, un canone di alcune centinaia di milioni di euro all’anno.
La sinergia tra operatori di tlc e il gestore elettrico sta nel fatto che il costo dello scavo nell’ultimo miglio, nei fatti, non dovrebbe essere duplicato e verrebbe scaricato una sola volta nella bolletta elettrica. È chiaro che l’opportunità descritta da Starace non può essere esaustiva per l’intera cablatura del paese: sulle spalle degli operatori telefonici resterebbero comunque oneri importanti: chi collega, infatti, la fibra che Enel porta nella sua centralina alle centraline di Telecom o degli altri concorrenti? E quanto costa mettere mano alle centraline delle tlc per adeguarle alla banda ultralarga?
Sono conti ancora da fare e questo non è un aspetto secondario per capire se chi dovrà in ultima analisi gestire il traffico telefonico e dei dati sulla banda ultralarga alla fine avrà un rendimento congruo rispetto all’investimento effettuato.
Starace ieri ha ribadito che non intende avere la proprietà di «33 milioni di spezzoni di fibra», tantomeno di tornare a gestire tlc. «L’esperienza di telefonia che il gruppo ha avuto con Wind è stata molto importante e ci ha insegnato molto - ha detto -. In particolare che il business delle tlc è particolare e richiede una spe-