Le banche popolari al riassetto su Icbpi
Ora che alla cordata Advent-Bain-Clessidra è stata assegnata l’esclusiva per l’acquisto di Icbpi, sul mercato ci si interroga su quale possa essere la struttura azionaria una volta che sul deal arriverà il sigillo della firma definitiva (l’attesa è per il 19 giugno, anche se a ruota l’operazione dovrà passare al vaglio di Bankit e Bce). L’accordo prevede che lepopolari possano rientrare fino al 15% del capitale, reinvestendo così parte delle plusvalenze derivanti dalla cessione dell’istituto, valorizzato 2,15 miliardi. Se è presto per dire come le diverse banche si spartiranno la quota, una cosa è più sicura: gli istituti si sono dati la possibilità di decidere autonomamente, senza che debba essere replicato lo schema di possesso adottato fino ad oggi (con Creval al 20,4%, B. Popolare 15,4%, Bper 10,6%, PopVi 9,99%, Veneto Banca 9,99%, Bpm 5%, Ubi 5,1%). Insomma, mani libere. Difficile che qualche istituto non sia tentato dall’idea di non rientrare per massimizzare il beneficio. D’altra parte, difficile credere che la Vigilanza non apprezzi una presenza composita delle banche italiane in uno snodo nevralgico per il sistema come è Icbpi. (L.D.)