Mutui dei Comuni, verso un altro rinvio per la rinegoziazione
pSi profila un nuovo ritocco al calendario della rinegoziazione
dei mutui, che potrebbe dar tempo agli enti locali di inviare le delibere fino al 12 giugno e al Governo di varare il decreto enti locali ora in programma per venerdì prossimo, 5 giugno, dopo l’ennesimo rinvio. La decisione di Cassa depositi e prestiti si dovrebbe conoscere già oggi, e confermerebbe l’apertura della Cassa già manifestata la scorsa settimana con la prima proroga: in questo modo ci sarebbe una settimana piena di tempo per convocare i consigli comunali e provinciali con copertura normativa piena, e inviare il tutto alla Cdp per la rinegoziazione. Un dato è certo: se il nuovo calendario sarà confermato, non ci sarà spazio per altri rinvii, perché in gioco ci sono le rate in scadenza il 30 giugno. Per il decreto in cantiere da settimane, dunque, venerdì prossimo è l’ultima data utile, perché un’approvazione ulteriormente rimandata mancherebbe il segno.
Il problema riguarda le migliaia di amministrazioni locali che ancora non hanno approvato il bilancio preventivo, e che quindi con le regole ordinarie non potrebbero bussare alla Cassa depositi e prestiti per rivedere i piani di ammortamento. Le bozze di decreto, di conseguenza, prevedono una norma che consente la rinegoziazione anche a chi è in esercizio provvisorio, ovviamente con l’obbligo «di effettuare le relative iscrizioni nel bilancio di previsione» quando sarà approvato.
Una prima spinta in questo senso era stata data nei giorni scorsi dalla circolare degli Affari regionali, in cui il sottosegretario Gianclaudio Bressa invitava gli enti «a predisporre fin da subito gli atti necessari di giunta e consiglio» in vista dell’approvazione del decreto. Senza copertura normativa, però, il passaggio in consiglio rimane problematico, e di qui l’esigenza di un nuovo rinvio.
Ieri, intanto, è diventata ufficiale la nuova ripartizione dei ta- gli da un miliardo fra le Province e le Città metropolitane, che dopo l’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Città del 7 maggio alleggerisce un po’ le richieste per Napoli, Roma e Firenze rispalmando una quota di manovra sulle altre Città. Le nuove tabelle sono state pubblicate dal Viminale ma è possibile che anche il decreto enti locali se ne occupi con una norma che riprenda i dati diffusi ieri dal ministero.
Il passare dei giorni, infine, ha fatto invecchiare parecchio anche l’anticipazione da 1,2 miliardi chiamata a sostenere le casse dei Comuni prima dell’arrivo degli incassi Imu e Tasi. Nel decreto, comunque, ci sarebbe anche la soluzione strutturale dei problemi di cassa che caratterizzano la prima parte dell’anno, con la previsione di assicurare l’anticipo sulle risorse di Imu e Tasi entro il 31 marzo di ogni anno.