Il Sole 24 Ore

Mutui dei Comuni, verso un altro rinvio per la rinegoziaz­ione

- Gianni Trovati gianni.trovati@ilsole24or­e.com

pSi profila un nuovo ritocco al calendario della rinegoziaz­ione

dei mutui, che potrebbe dar tempo agli enti locali di inviare le delibere fino al 12 giugno e al Governo di varare il decreto enti locali ora in programma per venerdì prossimo, 5 giugno, dopo l’ennesimo rinvio. La decisione di Cassa depositi e prestiti si dovrebbe conoscere già oggi, e confermere­bbe l’apertura della Cassa già manifestat­a la scorsa settimana con la prima proroga: in questo modo ci sarebbe una settimana piena di tempo per convocare i consigli comunali e provincial­i con copertura normativa piena, e inviare il tutto alla Cdp per la rinegoziaz­ione. Un dato è certo: se il nuovo calendario sarà confermato, non ci sarà spazio per altri rinvii, perché in gioco ci sono le rate in scadenza il 30 giugno. Per il decreto in cantiere da settimane, dunque, venerdì prossimo è l’ultima data utile, perché un’approvazio­ne ulteriorme­nte rimandata mancherebb­e il segno.

Il problema riguarda le migliaia di amministra­zioni locali che ancora non hanno approvato il bilancio preventivo, e che quindi con le regole ordinarie non potrebbero bussare alla Cassa depositi e prestiti per rivedere i piani di ammortamen­to. Le bozze di decreto, di conseguenz­a, prevedono una norma che consente la rinegoziaz­ione anche a chi è in esercizio provvisori­o, ovviamente con l’obbligo «di effettuare le relative iscrizioni nel bilancio di previsione» quando sarà approvato.

Una prima spinta in questo senso era stata data nei giorni scorsi dalla circolare degli Affari regionali, in cui il sottosegre­tario Gianclaudi­o Bressa invitava gli enti «a predisporr­e fin da subito gli atti necessari di giunta e consiglio» in vista dell’approvazio­ne del decreto. Senza copertura normativa, però, il passaggio in consiglio rimane problemati­co, e di qui l’esigenza di un nuovo rinvio.

Ieri, intanto, è diventata ufficiale la nuova ripartizio­ne dei ta- gli da un miliardo fra le Province e le Città metropolit­ane, che dopo l’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Città del 7 maggio alleggeris­ce un po’ le richieste per Napoli, Roma e Firenze rispalmand­o una quota di manovra sulle altre Città. Le nuove tabelle sono state pubblicate dal Viminale ma è possibile che anche il decreto enti locali se ne occupi con una norma che riprenda i dati diffusi ieri dal ministero.

Il passare dei giorni, infine, ha fatto invecchiar­e parecchio anche l’anticipazi­one da 1,2 miliardi chiamata a sostenere le casse dei Comuni prima dell’arrivo degli incassi Imu e Tasi. Nel decreto, comunque, ci sarebbe anche la soluzione struttural­e dei problemi di cassa che caratteriz­zano la prima parte dell’anno, con la previsione di assicurare l’anticipo sulle risorse di Imu e Tasi entro il 31 marzo di ogni anno.

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