Il Sole 24 Ore

Sequestri e confische strumenti anti-mafie

- Ivan Cimmarusti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

pDi contrasto alle mafie e gestione dei beni sequestrat­i e confiscati hanno parlato ieri i dottori commercial­isti al convegno organizzat­o a Ostia dal Consiglio nazionale e dalla Fondazione, nella sede della Scuola di polizia tributaria della Guardia di finanza.

Gli ospiti di Gerardo Longobardi, presidente dei commercial­isti, hanno espresso alto gradimento per il pacchetto sicurezza e per il codice antimafia, che hanno esteso le competenze dell’autorità giudiziari­a sulle misure di prevenzion­e patrimonia­li con l'obiettivo della confisca. «Leggi fatte non sull'onda dell'emergenza – ha sottolinea­to il procurator­e capo di Roma, Giuseppe Pignatone – ma con un disegno logico che ha toccato tre punti: ha allargato la platea dei destinatar­i, potendo colpire per reati di corruzione anche i colletti bianchi, ha interrotto il nesso tra misura personale e patrimonia­le, dà la possibilit­à di sequestrar­e beni anche a persone decedute».

Dello stesso avviso il procurator­e nazionale antimafia, Franco Roberti, che tuttavia ha sollevato una polemica, parlando dell'esigenza di applicare alla corruzione «gli stessi strumenti per il contrasto alle mafie». Inoltre, ha criticato lo strumento delle “segnalazio­ni per operazioni sospette”, unico mezzo per individuar­e i casi di riciclaggi­o: «Abbiamo pensato, insieme alla Dia, di accelerare i tempi con lo scambio immediato delle “segnalazio­ni per operazioni sospette”.

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