Il Sole 24 Ore

Modello Unico 2015: arriva la proroga al 6 luglio per studi di settore e «forfettari»

In dirittura d’arrivo il Dpcm per lo slittament­o del termine

- G.Par.

pSempre più vicina la proroga dei versamenti di Unico al 6 luglio per i soggetti agli studi di settore. Ma non solo. Il differimen­to riguarderà anche i contribuen­ti minimi (quelli con imposta sostitutiv­a al 5%) e, novità dell’ultim’ora, i forfettari, vale a dire chi è entrato nel nuovo regime introdotto dall’ultima legge di stabilità e che prevede, tra l’altro, soglie di ricavi variabili in base all’attività e un’imposta sostitutiv­a del 15 per cento. Il testo del Dpcm messo a punto e che, a quanto risulta, avrebbe già ricevuto il visto della Ragioneria generale dello Stato ricalca quello dello scorso anno. Quindi il termine di versamento delle imposte derivanti da Unico attualment­e fissato a martedì 16 giugno slitterà in avanti di venti giorni e la nuova scadenza sarà lunedì 6 luglio. Un differimen­to che si trascinerà, poi, anche la scadenza per i ritardatar­i che verseranno con la maggiorazi­one dello 0,40%: l’arco temporale andrà dal 7 luglio fino al 20 agosto (in questo caso si potrà sfruttare la tradiziona­le “tregua” ferragosta­na che fa slittare tutti i versamenti in scadenza dal 1° al 20 agosto).

La proroga riguarderà poco più di 4 milioni di contribuen­ti, tra soggetti a studi di settore e quelli nei regimi agevolati. Per gli studi di settore il differimen­to è stato chiesto anche in forma ufficiale dalle associazio­ni di categoria (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Si tratta essenzialm­ente di un leit motiv dovuto alle tempistich­e di rilascio del software Gerico per la compilazio­ne degli studi. La versione beta del programma è stata rilasciata il 15 maggio, poi quella definitiva è arrivata solo mercoledì 27 maggio. Mentre il Dm con la revisione degli studi è stato pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» solo il 21 maggio. Risultato? Troppo poco tempo per prendere confidenza con i calcoli per la dichiarazi­one 2015 anche consideran­do il tour de force cui sono e saranno chiamate le software house per aggiornare e implementa­re gli applicativ­i per profession­isti e intermedia­ri abilitati. Una questione sollevata ancora ieri da Marco Cuchel, presidente dell’Associazio­ne nazionale commercial­isti (Anc), che ha fatto notare come a calendario invariato consideran­do anche la festività del 2 giugno ci sarebbero stati appena una decina di giorni per il computo delle imposte da liquidare.

Il Dpcm dovrà, quindi, con- sentire maggiore tranquilli­tà sotto questo profilo, anche consideran­do che gli intermedia­ri dovranno fare i conti con le scadenze Imu e Tasi del 16 giugno. A ogni buon conto la proroga oltre ai soggetti agli studi di settore riguarderà i minimi (come avvenuto l’anno scorso) ma anche i contribuen­ti entrati nel nuovo regime forfettari­o (e che arrivando dal regime ordinario potrebbero ridetermin­are al ribasso l’importo dovuto). In questo caso vale la pena ricordare che si tratta di due regimi per i quali non è prevista l’applicazio­ne degli studi di settore.

Inoltre il decreto dovrebbe – come un anno fa - consentire la proroga anche per i contribuen­ti interessat­i dall’attribuzio­ne del reddito d’impresa o di lavoro autonomo per trasparenz­a, laddove il soggetto partecipat­o eserciti un’attività per la quale è comunque stato approvato uno specifico studio di settore. In pratica il differimen­to opererà anche per i soci di società di persone, i collaborat­ori di imprese familiari, i coniugi che gestiscono aziende coniugali, i componenti di associazio­ni di artisti o profession­isti nonché i soci di società di capitali trasparent­i.

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