Il Sole 24 Ore

Merloni, cinque holding per gli eredi di Vittorio Fineldo verso lo scioglimen­to

- Simone Filippetti

pUn anno fa la famiglia Merloni diceva addio alla storica creatura Indesit. Dodici mesi dopo, mentre su Indesit cala la scure del nuovo proprietar­io Whirlpool, il ramo di Vittorio, il fondatore del colosso degli elettrodom­estici, esce di scena definitiva­mente. Prima, ha reciso l’ultimo cordone industrial­e che la legava alle aziende del gruppo. E ora gli eredi si preparano anche a dividere in futuro le loro strade. Secondo indiscrezi­oni, potrebbe andare in pensione la storica cassaforte di famiglia: Fineldo, la holding che per 30 anni ha custodito il pacchetto di maggioranz­a della Indesit e gli affari di famiglia, verrebbe sciolta o frazionata. Al suo posto, l’ipotesi di creare cinque holding, una per ogni figlio di Vittorio (i gemelli Andrea e Aristide, le sorelle Antonella e Maria Paola) più la madre, Franca. Curiosa coincidenz­a della sorte, c’è sempre un Aristide a sancire gli snodi fondamenta­li per la famiglia che scritto un capitolo importante della storia industrial­ia ed economica del paese. Aristide Merloni nel 1930 fondò la Ariston, da cui poi nacquero le varie aziende dei figli (Indesit di Vittorio, Ariston Thermo di Frnacesco e la mec- canica di Antonio Merloni). E ora un altro Aristide Merloni, figlio di Vittorio e nipote del patriarca, ha firmato l’atto che ha sancito l’uscita dalla Ariston Thermo dello zio Francesco e potrebbe disegnare l’assetto degli anni a venire. Lui, il più defilato finora dei fratelli, ha da circa un anno le redini del patrimono di famiglia, sotto la supervisio­ne del Tribunale, dopo che la lunga malattia di Vittorio ha co- stretto la famiglia un tutore.

Il riassetto investe tutti i rami della famiglia: dopo aver «liquidato» il fratello Vittorio, con un assegno da 69 milioni, Francesco Merloni si appresta diventare il dominus totale della Ariston. Sta per arrivare un accordo, secondo quanto si apprende infatti, anche per l’eredità di Ester Merloni, sorella di Francesco e Vittorio. «Zia Ester», come tutti la chiamavano, è scomparsa pochi mesi fa e nella succes- sione c’è anche unquota della Ariston, pari a un 3,5%. La sorella dei due imprendito­ri, però, non ha eredi diretti: il pacchetto verrà ripartito tra i vari nipoti (i 4 figli di Vittorio e i 2 di Francesco) e lo zio Francesco è pronto a rilevare le quote dei nipoti. La famiglia sarà così padrone unica della Ariston. A quel punto, però, la Fineldo avrà in pancia solo liquidità: quasi un miliardo (860 milioni da Indesit, i 69 da Ariston, più un portafogli­o finanziari­o). Ecco che la famiglia sarebbe pronta a dividere le sue sorti e starebbe studiando come fare: da Fabriano, interpella­ti a proposito, informano che «nessuna decisione è stata presa e nulla accadrà nell’immediato». Ma un’ipotesi è quella di creare una holding per ciascun membro. Una spartizion­e della liquidità che permettere­bbe a ogni erede di decidere in autonomia la gestione del patrimonio.

I destini di una delle famiglie industrial­i più blasonate sembrano aver imboccato strade opposte: il ramo di Francesco è sempre più focalizzat­o sull’industria, lontano da Piazza Affari. Un futuro da investitor­i finanziari, invece, per il ramo di Vittorio, i cui quattro figli sono oggi tra i più liquidi d’Italia.

GLI SCENARI I tre figli di Vittorio potrebbero sciogliere Fineldo, finanziari­a con cassa per un miliardo. Lo zio Francesco e l’eredità di Ester

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