I documenti segreti delle Casse
Terzo anno di monitoraggio Covip sugli investimenti delle casse previdenziali dei professionisti. L’avvio della raccolta informazioni è partita il 30 aprile con un avviso sul sito web dell’authority della previdenza. I dati dovranno essere forniti entro il 5 giugno e consentiranno alla Covip di fornire ai ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) un quadro chiaro e omogeneo degli investimenti effettuati dalle 20 casse di previdenza che gestiscono un patrimonio complessivo di 60 miliardi di euro.
Peccato che le informazioni non siano accessibili, ad oggi, agli iscritti a questi enti (sono 1,4 milioni di professionisti). Eppure sono contributi previdenziali obbligatori il cui utilizzo dovrebbe essere il più trasparente possibile. Invece si arriva al paradosso che i versamenti volontari ai fondi pensione integrativi sono pubblicati e diffusi ogni sei mesi mentre è dal 2012 che si attende di avere visibilità sul rapporto Covip relativo agli investimenti delle casse dei professionisti. Sui siti dei singoli enti sono presenti i bilanci, ma il rapporto dell’authority, a quanto sappiamo, va molto più in profondità e fa emergere dati e informazioni sugli strumenti finanziari utilizzati.
Perché dunque non possono essere resi pubblici anche a distanza di tre anni? Quali segreti sono serbati nei documenti? Covip è tenuta a trasferire il dossier ogni anno ai ministeri vigilanti: tocca a loro darne pubblicità sui propri siti web. Dal ministero del Lavoro viene confermato che i dati in questione non sono ancora visibili sul web e che è stata avviata una verifica interna per accertare se vi siano ostacoli legali o di riservatezza alla pubblicazione delle informazioni. A questo punto viene da chiedersi: ma quale riservatezza può ostacolare la pubblicazione di documenti del 2012 e del 2013? Qui si tratta di contributi pensionistici e non di investimenti di una società fiduciaria. Speriamo che, al termine della verifica interna del ministero del Lavoro, vengano vengano messe in trasparenza tali informazioni. O almeno sia chiarita la causa della mancata visibilità.