Il Sole 24 Ore

Accolto il primo ricorso sui rimborsi pensioni Poletti: tenere conto del Dl

La decisione del tribunale di Napoli

- M.Rog.

Ampiamente prevista, in parte temuta, l’ondata ricorsi sul caso “pensioni-indicizzaz­ioni” comincia a materializ­zarsi. Con conseguent­i pronunce dei tribunali. Le prime tracce si rendono chiarament­e visibili a Napoli dove un decreto ingiuntivo datato 29 maggio del Tribunale del capoluogo campano, sezione lavoro, ha stabilito un’ingiunzion­e al pagamento di 3.074 euro, diretta all’Inps, a titolo di arretrati dopo la bocciatura da parte della Corte costituzio­nale del blocco delle rivalutazi­oni delle pensioni per gli anni 2012 e 2013. Con questa decisione il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso di un pensionato partenopeo presentato il 13 maggio, ovvero 5 giorni prima che il Governo varasse (il 18 maggio) il decreto sui rimborsi. Provvedime­nto, quest’ultimo, che è entrato in vigore il 21 maggio, data della sua pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale. Di fronte alla pronuncia del Tribunale di Napoli la posizione del Governo comunque non cambia: i cittadini che ritengano di vedere leso un proprio diritto hanno pieno titolo a fare ricorso, «ma - come ricorda il ministero del Lavoro - i ricorsi dovranno tenere conto del decreto Governo».

In altre parole, a prescidere dalla data di presentazi­one del ricorso per l’esecutivo il quadro di riferiment­o è in ogni caso quello tracciato dal decreto varato il 18 maggio scorso. «Dal punto di vista della legittimit­à, noi siamo convintiss­imi di aver pienamente ottemperat­o a quanto la Corte costituzio­nale ha in qualche modo sottolinea­to come limiti della normativa precedente per cui ha scelto di cassare quella parte della norma»», aveva affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, subito dopo l’approvazio­ne del provvedime­nto. Un concetto di fatto ribadito anche dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e dallo stesso premier Matteo Renzi.

Il provvedime­nto dell’ese- cutivo riconosce relativame­nte al biennio 2012-2013 una rivalutazi­one del 40% per gli assegni tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e del 10% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo. Il decreto stabilisce che in relazione al biennio 2014-2015 il rimborso sarà pari al 20% di quanto previsto per il biennio precedente. Il tutto con rimborsi medi di 500 euro (da un minimo di 278 euro a un massimo di circa 750 euro) da corrispond­ere dal 1° agosto.

Il pensionato che si è visto accogliere il ricorso percepireb­be una pensione di circa 2mila euro lordi mensili e pertanto rientrereb­be nella fascia di pensionati destinati a ricevere un bonus massimo di 750

L’INPS L’Istituto di previdenza avrà 40 giorni di tempo per opporsi all’ingiunzion­e. Ma il Codacons già annuncia nuovi ricorsi

euro. E, naturalmen­te, il suo legale, Vincenzo Ferrò, non la pensa come il Governo: «Si tratta del primo decreto ingiuntivo di questo tipo. Abbiamo sempre nutrito la massima fiducia nella magistratu­ra e il nostro non facile lavoro è stato ripagato. Questo è il primo di una serie di ricorsi». A confermare che il rischio è quello di un’ondata di richieste è il Codacons, che ha già avviato una class action e che considera il decreto del Governo non valido per il pregresso: quella del Tribunale di Napoli è «una decisione importanti­ssima».

Quanto all’Inps, l’Istituto guidato da Tito Boeri, ha ora a disposizio­ne 40 giorni di tempo, come si legge nell’ingiunzion­e del Tribunale di Napoli, per opporsi davanti al giudice. Opposizion­e che si dovrebbe basare anche sul decreto varato dal Governo.

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