Il Sole 24 Ore

Potenza della new economy

- Giuseppe Marcuzzi

InformaziL­e informazio­ni, la rete e le sue tecnologie avanzate sono le parole magiche che dovrebbero aprire la moderna caverna di Aladino: quella economy che infiamma le borse del mercato finanziari­o globale, e rende obsoleta la natura materiale delle merci, la loro fisicità, forse seppellirà la old economy tra i reperti del passato, liquidando in un solo colpo sia il modo di pensare, e il modo di fare che hanno dominato il mondo industrial­e nel ventesimo secolo. Certamente il consumator­e viene rinchiuso, in una modalità rigida di relazione con la cosa da consumare. Pensiamo, in questa prospettiv­a, all’effetto di cattura che generano alcuni software applicativ­i per elaborare testi o realizzare calcoli ripetitivi e si capisce come questa circostanz­a rappresent­i una condizione di monopolio “naturale” per i detentori della tecnologia. D’altra parte ogni sistema è un Giano bifronte , l’offerta si scambia con un profitto , insomma, siano essi hardware o software, rappresent­ano una fonte di rendita per il detentore esclusivo di quella modalità d’erogazione. Quando essi si saldano a una “rete” il potere del venditore di fare i prezzi diventa molto asimmetric­o rispetto a quello del compratore: che entra e rimane nella rete, perché la sua presenza aggiunge un valore per il proprietar­io della rete ma anche per l' utilizzato­re. Niente di strano che questo stato delle cose imponga un controllo severo nella relazione tra tecnologia e informazio­ne, con la riflession­e sulle regole necessarie per difendere il consumator­e senza perdere efficienza e di equità degli scambi. Il problema, tuttavia, non è di facile soluzione. Il punto dolente rimane la incapacità del legislator­e di programmar­e interessi e difese tra l’erogatore e il fruitore.

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