Una ripresa condizionata dalle infrastrutture
Segnali di ripresa da coltivare. Anche nel “polmone verde” d’Italia, alle prese con qualche affanno in uno scenario comunque meno fosco rispetto al resto del Paese (il tasso di occupazione, per esempio, lo scorso anno era del 61% contro il 56% nazionale), i nuovi eletti dovranno aumentare i giri del motore dell’economia.
L’ultimo report congiunturale stilato da Confindustria Umbria, datato 27 maggio, segna la maggiore incidenza di imprese che si dichiarano stabili in provincia di Terni rispetto a quanto si registra in provincia di Perugia.
In entrambe le aree della regione è stato manifestato interesse a ripristinare i livelli occupazionali e in parallelo sembra essere migliorato anche il quadro delle attese.
Il giudizio sugli ordinativi rimane sempre molto prudente, ma pur restando scaramanticamente sotto una soglia di minima salvaguardia, «siamo al minimo del pessimismo fin qui registrato» si legge nel report.
Tutto, pertanto, autorizza a prevedere un generale miglior profilo congiunturale nel trimestre aprile-giugno, specialmente se l’aumento dei livelli occupazionali nelle imprese sarà in grado di innescare gli effetti (attesi) di amplificazione dell’impatto sulla domanda interna e se si manterranno le favorevoli condizioni del contesto internazionale.
Tocca, dunque, al polo di governo uscito dalle elezioni amministrative di ieri cercare le possibili strade e soluzioni per sostenere e alimentare le speranze di crescita economica della regione. Come sarà possibile?
Ripartendo innanzitutto dalle infrastrutture materiali e immateriali, dall’internazionalizzazione e dalla semplificazione amministrativa. In particolare, dal futuro della E45, con l’auspicio che possa essere trasformata in autostrada, e dall’attuazione degli obiettivi contenuti nell’Agenda digitale dell’Umbria per colmare il divario culturale e di reti tecnologiche esistente in regione.
«Per l’internazionalizzazione – ha sottolineato lo scorso 8 aprile Luca Tacconi, presidente della sezione di Perugia di Confindustria Umbria, nel corso di un incontro dedicato ai temi caldi in vista delle elezioni regionali – oltre a maggiori risorse utili a sostenere lo sforzo che le imprese stanno affrontando sui mercati internazionali, è fondamentale individuare un coordinamento nella regione per dare una regia unitaria ai diversi enti che si muovono in questo ambito. Quella della semplificazione amministrativa, infine, rappresenta una necessità particolarmente sentita da chi fa impresa, si tratta peraltro di un obiettivo che non determinerebbe nessun onere economico per l’ente, ma che d’altro canto sarebbe di grande beneficio per le aziende e anche per i cittadini».