Mixologist o forager, ecco i nuovi mestieri
Oscar Farinetti che di made in Italy se ne intende ripete sempre una cosa: all’estero vogliono tutti vivere come noi, vestirsi come noi, mangiare come noi. Il successo dell’Expo milanese sta a dimostrare che almeno in uno di questi campi le prospettive sono rosee. Le nostre esportazioni alimentari negli ultimi dieci anni sono raddoppiate.
E non solo. Il comparto agro-alimentare, anticiclico per eccellenza, anche negli anni in cui la crisi mordeva di più, è riuscito a creare lavoro. Un settore che vale quasi 120 miliardi di euro (l'8,7% del Pil, che sale al 14% se si considera l’indotto) e copre il 14% dell’intera occupazione nazionale, con 3,3 milioni di lavoratori.
E dove, negli ultimi anni, continuano a fiorire nuove professioni. Forse ha aiutato l’enorme sovraesposizione degli chef, la sovrabbondanza di trasmissioni televisive legate al cibo, anche se non tutte di qualità. Tuttavia tutto questo parlare di cibo ha stuzzicato l’interesse e la creatività di molti giovani. Sono moltissime le startup legate al mondo food. Alcune estremamente valide e di successo.
Food24, la sezione online del Sole24Ore che si occupa dell’economia del cibo – e del vino – ha avviato un progetto per andare a raccontare questi nuovi mestieri. Dal personal trainer degli orti urbani, al food trucker che gira per la città con un’Ape o un furgone riciclato offrendo pasti gourmet. Ma anche un nuovo modo di fare il barman – adesso si chiamano mixologist – il sommelier della birra, il cercatore di erbe spontanee. Sono tanti i mestieri da esplorare. Lo facciamo invitando testimonial a raccontare la propria esperienza, ma anche analizzando le concrete opportunità di lavoro, la formazione, il borsino delle retribuzioni. Con grande attenzione a tutto l’universo digitale da cui ormai chiunque voglia inventarsi un mestiere non può prescindere. Appuntamento ogni mercoledì con I Mestieri del Cibo su Food24. Mercoledì prossimo 3 giugno sarà la volta della forager, quella che porta il bosco in tavola.