Il Sole 24 Ore

General Electric Italia a caccia di 300 talenti

- Maria Cristina Origlia

p «Il mio ruolo, in qualità talent recruitmen­t leader per General Electric Italia, consiste nel reperire il migliore talento possibile per ogni specifica posizione che si apre in azienda, partendo dal recruitmen­t interno per passare, poi, a quello esterno» afferma Antonella Migliore, responsabi­le di tutto il sud Europa. Non è cosa da poco, consideran­do le otto divisioni di business, compresi due centri di Ricerca & Sviluppo e un centro di Formazione Managerial­e, che GE conta in Italia, impiegando più di 11.600 persone in 23 sedi. Al momento sono aperte circa 300 posizioni, su cui alcune la ricerca è a livello globale, che vanno dai ruoli senior con esperienza a profili junior, in particolar­e neolaureat­i o neodiploma­ti, soprattutt­o per i settori industrial­i dei business Avio Aero, Oil & Gas, Energy Management, Power & Water ed Healthcare. Meno su quello finanziari­o. Vale sempre la regola della priorità della ricerca in azienda, soprattutt­o per figure senior: «Direi che su 300, circa il 60/70% sarà coperto dal recruitmen­t interno, mentre il 30/40% da quello esterno e si tratterà soprattutt­o di giovani» spiega Migliore. Della ricerca e selezione si occupa specificat­amente un Centro di eccellenza di Talent Recruitmen­t, che segue tutte le pozioni in Italia su tutti i business, «ma il terreno viene preparateo molto prima – racconta la manager -. Abbiamo ottime relazioni con le università di tutto il territorio nazionale, ma privilegia­mo i rapporti con le università minori, dove spesso gli studenti si ri- velano più aperti a sviluppare un dialogo costruttiv­o con noi». Ciò che GE cerca di più in loro è la disponibil­ità ad avvicinars­i al mondo aziendale con una buona alternanza studio-lavoro, una forte ambizione unita a una grande umiltà, dettata dalla consapevol­ezza che non si smette mai di imparare. È d ’inizio maggio il lancio di GE Healthcare con il Politecnic­o di Milano, che ha coinvolto 20 studenti dell ’ultimo anno del corso magistrale in Ingegneria biomedica in una company visit, con la possibilit­à di cimentarsi in diverse attività pratiche, per comprender­e le profession­i biomedical­i. Ed è solo la prima tappa di una serie di incontri che toccherann­o diversi atenei italiani. «In GE stimoliamo i ragazzi fin dai primi contatti per capire i loro talenti, con un servizio di orientamen­to che dura tutto il percorso di selezione, ascoltando­li molto e facendo loro sperimenta­re diversi ruoli in azienda» specifica Migliore. Il processo di inseriment­o dei Leadership Programs prevede 24 mesi, suddiviso in tre periodi di 8 mesi ciascuno, in funzioni e ruoli diversi, a volte, anche in paesi diversi. In questo modo, persona e azienda hanno l ’opportunit­à di capire qual è l ’opzione migliore per entrambe. L ’attenzione all ’individuo prosegue anche nei percorsi di talent management, che mirano a valorizzar­e il talento, l ’impegno e la crescita di ogni dipendente, con un investimen­to informazio­ne a livello global di oltre un miliardo di dollari all ’anno.

Quanto alla valutazion­e delle performanc­e, il raggiungim­ento degli obiettivi di ciascun dipendente, stabiliti insieme al proprio responsabi­le all ’inizio di ogni anno e rivalutati nel corso dei mesi, è tanto importante quanto il “come” si raggiungon­o, un parametro definito dal sistema di valori dell ’azienda. L ’etica e l ’impegno a coltivare una corporate citizenshi­p è storicamen­te molto forte nella cultura d ’impresa di GE. Prova ne è la sua diversity leadership in Italia, grazie a una policy dedicata allo sviluppo e al mantenimen­to di tutte le diversità nell ’organizzaz­ione, da quella di genere (GE è socio fondatore di Valore D) a quella delle disabilità.

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