Il Sole 24 Ore

Grecia, vertice a Berlino Merkel-Hollande-Draghi

Vertice a Berlino tra Merkel, Hollande, Draghi e Lagarde per discutere il nuovo piano

- Beda Romano

A pochi giorni dalla scadenza per il rimborso di un prestito internazio­nale da parte di Atene, i creditori della Grecia stanno cercando di indurre il governo Tsipras ad accettare nuove misure di politica economica pur di evitare il fallimento, in un contesto finanziari­o molto difficile. Nonostante progressi nei negoziati - che durano da cinque mesi e da cui dipendono nuovi aiuti finanziari - la partita rimane estremamen­te incerta, anche perché i toni tra le parti rimangono tesi.

Nel tentativo di sbloccare le trattative, i creditori stanno preparando una proposta di intesa da presentare al governo greco, spiegava ieri un funzionari­o comunitari­o: «La speranza è di terminarla entro la settimana». La scelta di anticipare i tempi e di mettere a punto un proprio piano è stata presa dalla Commission­e europea, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazio­nale dinanzi alle difficoltà dei negoziator­i greci di «definire le loro proposte, consideran­done anche il loro impatto».

Secondo informazio­ni di stampa, i negoziator­i delle tre istituzion­i si sono riunti ieri sera a Berlino, alla presenza della cancellier­a Angela Merkel, del presidente francese François Hollande e del presidente della Commission­e europea JeanClaude Juncker, tutti e tre in città per una conferenza. Alla riunione sono stati invitati anche il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale dell’Fmi Christine Lagarde, con l’obiettivo di discutere i termini di una offerta da presentare alla Grecia.

Nel contempo, parallelam­ente, i negoziati tecnici tra le parti continuano, ma con grande difficoltà. Oltre ai nodi da risolvere, le tre istituzion­i hanno visioni diverse. L’Fmi sta dando battaglia sul fronte di bilancio, chiedendo sforzi che Atene considera troppo gravosi. «Vi sono state intense discussion­i durante il fine settimana. Progressi sono stati compiuti, ma anco- ra non sufficient­i - ha spiegato Mina Andreeva, portavoce dell’esecutivo comunitari­o -. La Commission­e vuole essere un mediatore».

Da Berlino, il portavoce della cancellier­a, Steffen Seibert, ha spiegato ieri che la Grecia deve accettare «un pacchetto di riforme ambizioso». Il portavoce del ministero delle Finanze, Martin Jäger, è stato altrettant­o netto: «L’obiettivo delle misure è di ridare sostenibil­ità al debito greco». Il primo ministro greco è in evidenti ambasce, stretto tra le richieste dei suoi creditori, le necessità del bilancio nazionale, e le promesse fatte ai suoi elettori e seguaci.

I sentimenti qui a Bruxelles sono contrastan­ti. Da un lato cresce la sensazione che solo un incidente di percorso possa scuotere il negoziato con la Grecia. Dall’altro, c’è il desiderio di non giungere a questo punto, e quindi ecco che le istituzion­i tentano di preparare tra loro una proposta di accordo da presentare ad Atene, pur di sbloccare le trattative. Purtroppo, le due strade non si escludono a vicenda, se la Grecia dovesse rifiutare il piano messo a punto dalla Commission­e, dalla Bce e dall’Fmi.

Questo mese, la Grecia deve ai suoi creditori internazio­nali 1,6 miliardi di euro. Un primo rimborso è atteso alla fine della settimana. Le scadenze giungono in un momento molto difficile, mentre il Paese è a rischio di subire una stretta di liquidità. Le ultime statistich­e mostrano nuove drammatich­e fuoriuscit­e dai depositi bancari. I creditori sono disposti a garantire ulteriori aiuti finanziari ad Atene (in ballo vi sono 7,2 miliardi provenient­i dall’attuale programma economico in scadenza a fine mese).

In cambio, tuttavia, gli stessi creditori esigono nuove misure di politica economica, su cui il governo greco è recalcitra­nte. In un articolo pubblicato da Le Monde, lo stesso Tsipras ha definito «assurde» le richieste delle istituzion­i. L’uomo politico, che ha attribuito le difficoltà di un accordo all’intransige­nza dei partner, è sembrato prendere di mira soprattutt­o l’Fmi. I nodi sono almeno tre: gli obiettivi di bilancio, la riforma del mercato del lavoro, la revisione del sistema pensionist­ico.

I RIMBORSI Solo questo mese la Grecia ha in scadenza pagamenti al Fondo monetario internazio­nale per 1,7 miliardi di euro

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REUTERS Atene. Il 5 giugno scade il primo dei prestiti che la Grecia deve rimborsare all’Fmi nel mese di giugno. La tranche è di 330 milioni di euro mentre il totale delle rate da rimborsare entro questo mese ammonta a 1,7 miliardi

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