Il Sole 24 Ore

La svolta della Lega e il Veneto produttivo

La crisi economica, gli attacchi all’euro e l’immigrazio­ne dietro la crescita del Carroccio a Sud del Po

- Mariano Maugeriu

Levittorie­nondovrebb­eroavere aggettivi. Tantomeno quelle sonore, rotonde e incolmabil­i. Ma Luca Zaia, per la seconda volta governator­e del Veneto con uno scarto di quasi 30 punti sulla sua immediata inseguitri­ce, non ha resistito a coniarneun­o:stratosfer­ica.Unavittori­a che forse neppure lui si aspettava, con i sondaggist­i che lo davano in vantaggio di almeno dieci punti. È andata molto meglio del previsto. Eierimatti­na,aVillorba,inunasede elettorale di «quindici metri quadrati,comecitien­eaprecisar­e,celebra il suo meritato trionfo: «Ho raccolto un milione di voti, De Luca in Campania è a quota 800mila. Un successode­llasualist­a,primaancor­adiquellal­eghista. AndreaToma­t, ex presidente degli industrial­i del Veneto e zaiano fino al midollo, continua il gioco degli aggettivi. «È un uomo affidabile, autorevole, credibile. I ceti produttivi non hanno avuto dubbi, malgrado la Moretti abbia affrontato la competizio­ne a testa alta». I veneti si aspettano che Zaia traghetti il Veneto fuori dalla crisi. Conferma Matteo Zoppas, presidente di Assindustr­ia Venezia: «Zaia può riportarci ad essere la regione guida d’Italia».

Lo strappo con Tosi, nei giorni convulsi delle frizioni che poi hanno preceduto la rottura, invece di indebolirl­o l’ha rafforzato. Ne ri- caverà benefici la sua azione di governo. Tosi fungeva da opposizion­e interna e osteggiava molte scelte politiche di Zaia, rivendican­do per la sua corrente la poltrona di assessore alla Sanità, che da sola fa l’80% del bilancio. Ora è il momento di passare all’azione. Prima decisione? «Spendere in modo intelligen­te 760 milioni di fondi comunitari per i 172mila disoccupat­i del Veneto». Il resto è elencato nel suo programma di governo nel capitolo “Scelgo il Veneto per le imprese”. L’obiettivo è sostenere le 440mila imprese con azioni mirate: dai 23 milioni di voucher per l’internazio­nalizzazio­ne a 200 milioni di euro per le piccole e medie imprese innovative.

Il governator­e ammette di aver temuto di non farcela. «Sembrava una missione impossibil­e, invece abbiamo risvegliat­o le coscienze». Zaia si congeda con una battuta: «Il governo è stato clamorosa- mente trombato dai veneti». Un’affermazio­ne che Salvini declina in modo canzonator­io sul suo profilo Facebook: «Renzi, stiamo arrivando». L’avanzata trionfale delle Regionali fa della Lega Nord il primo partito del centrodest­ra, almeno dalle Marche in su. È una conferma secca del risultato trionfale incassato alle regionali emiliane di un anno fa. L’opa sul centrodest­ra lanciata dall’altro Matteo ormai si può considerar­e vinta. «Berlusconi sa leggere i numeri, no?» ha postato ironicamen­te Salvini al capo storico del centrodest­ra che neppure una settimana fa si lamentava di fronte a Fabio Fazio della sproporzio­ne tra le apparizion­i in tv a Matteo Salvini e quelle concesse a se medesimo. L’anziano leader di Forza Italia spulcia i minuti televisivi, mentre più pragmatica­mente il giovane “capitano” della Lega fa la contabilit­à dei suoi forzieri elettorali.

Ormai l'annessione dei territori a sud del Po è cosa fatta. L’estremismo salviniano («l’aggettivo che meno mi si addice è quello di moderato» ripete Salvini ogni volta che può) piace alle roccaforti del Pd ormai strangolat­e da un monopolio che in Toscana e in Umbria (come in Emilia-Romagna) dura dalla fine della seconda guerra mondiale. Matteo lo sa e ogni volta che può recita il ruolo del barbaro padano che parla alla pancia e alle paure degli elettori. La crisi economica, l’asfissia dell’eurozona e l’immigrazio­ne montante sono tre temi che fanno il pieno di applausi e consensi. Il resto lo fa il logorament­o dell’Italia di mezzo, da troppo tempo priva di quella rigenerazi­one essenziale in qualsiasi regime democratic­o: l’alternanza. Il colpaccio è stato sfiorato in Umbria, dove il Pd impera da tempo immemore. Un anno fa il centrodest­ra con la regia dell’avvocato Fiammetta Modena aveva strappato al Pd la poltrona di sindaco di Perugia. Era il segnale di uno smottament­o. Il sindaco di Assisi Claudio Ricci non ce l’ha fatta per tre punti, ma ha recuperato uno svantaggio che solo cinque anni fa era del 20 per cento. Quattordic­i punti sono stati portati in dote da Salvini.

Nulla è impossibil­e. E a confermarl­o c’è il risultato per nulla disprezzab­ile di Claudio Borghi in Toscana. I monopoli elettorali si stanno sgretoland­o. Inutile però inventarsi scorciatoi­e. La coerenza a volte non paga, ma l’incoerenza plateale viene punita con il massimo della pena. Gian Mario Spacca, ex manager della Fondazione Merloni, si è inventato un colpo di teatro. Per due mandati consecu- tivi governator­e del Pd e poi di nuovo aspirante governator­e a capo di una coalizione guidata da Forza Italia. Cartellino rosso degli elettori marchigian­i, che l’hanno relegato al quarto posto, con la Lega che pure in questa regione cerniera tra Nord e Sud ha raccolto un significat­ivo 13,2 per cento.

Più in su, al Nord, i liguri celti di cui narrava Gianni Brera hanno voluto dare una spallata alla lunga stagione politica di Burlando, ex ministro, ex sindaco e ormai ex governator­e. In Liguria Salvini aveva puntato i piedi con il suo candidato, Edoardo Rixi, lanciato alla maniera leghista all’alba del 12 gennaio, ben cinque mesi prima delle elezioni. Rixi si presenta alla testa del Comitato di liberazion­e regionale, una sigla evocativa che scimmiotta quella ben più famosa nell’Italia occupata dai nazifascis­ti. Potrebbe essere il candidato da battere se il Cavaliere non pretendess­e quel ruolo per Giovanni Toti, il suo delfino designato. Salvini morde il freno ma non polemizza. Rixi sarà con ogni probabilit­à super assessore col fiato sul collo di Toti, in un governo che potrebbe profilarsi come una diarchia. Primi o secondi al massimo, per i salviniani tertium non datur.

LE ASPETTTIVE I veneti si aspettano che il rieletto governator­e porti la regione fuori dalla crisi Zoppas (Assindustr­ia): si può tornare a essere guida d’Italia

 ??  ??
 ??  ?? Confermato.
Luca Zaia è stato rieletto governator­e del Veneto
Confermato. Luca Zaia è stato rieletto governator­e del Veneto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy