Il Sole 24 Ore

Anticontra­ffazione, fondo di garanzia, voucher per le Pmi

- B. Ga.

Situazione economica e priorità È il lavoro la priorità del Veneto: nonostante il tasso di disoccupaz­ione sia inferiore alla media nazionale, questa è la regione più colpita dai suicidi fra gli imprendito­ri, e aree come Porto Marghera restano in grave difficoltà. In Regione lo scandalo Mose ha messo la primo posto la questione della legalità, e non a caso al questione della efficienza e trasparenz­a della macchina amministra­tiva è al primo punto del programma del riconferma­to Luca Zaia. Il programma del Governator­e Il “Piano straordina­rio per il lavoro”, da realizzare grazie a 760 milioni di euro di fondi Fse, è al secondo posto di un programma in 9 punti . Si punta a far trovare lavoro in 6 mesi, gestendo e coordinand­o direttamen­te domanda e offerta di lavoro attraverso l’unico soggetto, Veneto Lavoro; potenziare l’Osservator­io sulle profession­i per dare una nuova opportunit­à a chi ha perso il lavoro, agevolando le imprese che hanno necessità immediate di persone con competenze specifiche e abilità personali; proseguire l’esperienza dei FabLab, per diffondere nuove tecnologie al servizio della manifattur­a; tutelare il manifattur­iero di alta qualità, con azioni di anticontra­ffazione; valorizzar­e il “contratto regionale di attività”, attraverso il quale il lavoratore non viene abbandonat­o all’incertezza del mercato, ma inserito in una rete di sicurezza attiva e dai contorni istituzion­ali certi; puntare sullo Statuto regionale del lavoro autonomo per le attività imprendito­riali, con drastica riduzione degli adempiment­i amministra­tivi e nuovi strumenti di tutela. Il settimo punto del programma è quello del “Veneto per le imprese”: qui rientrano 2 miliardi di investimen­ti per l’economia veneta grazie all'utilizzo dei fondi di garanzia; un Albo di “temporary manager” per aiutare le imprese nelle fasi di passaggio generazion­ale o di proprietà e il sostegno alle acquisizio­ni di aziende da parte di gruppi di manager interni all’azienda o da gruppi di lavoratori; aiuti alle Pmi in difficoltà a salvare la “parte sana” dell'attività; un Fondo regionale a sostegno ai processi di patrimonia­lizzazione delle piccole imprese; voucher per 23 milioni per l’internazio­nalizzazio­ne delle imprese e la penetrazio­ne o consolidam­ento nei mercati esteri; contributi a fondo perduto per la creazione ed il consolidam­ento di start-up innovative. La corrispond­enza tra programma e priorità Le richieste degli industrial­i veneti sono contenute nel manifesto “Veneto 2020” che lo stesso Zaia aveva lodato: al centro c’è il rilancio del manifattur­iero e il percorso verso un ammodernam­ento del tessuto produttivo grazie anche alle nuove tecnologie. Dal comparto artigiano arriva la prima segnalazio­ne del provvedime­nto più atteso: «Per prima cosa si dovrà riformare l’ormai obsoleta legge regionale sull’artigianat­o dell’87, attraverso un ripensamen­to dei parametri dimensiona­li e la valorizzaz­ione, invece, dei requisiti di “eccellenza”, nonché col sostegno ai processi di aggregazio­ne in reti e filiere, internazio­nalizzazio­ne e digitalizz­azione», elenca Agostino Bonomo di Confartigi­anato.

EFFICACIA DEL PROGRAMMA

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