Detassazioni e fondi europei per il rilancio della manifattura
Situazione economica e priorità Le Marche sono tra le regioni più manifatturiere d’Italia e da qui dovranno ripartire. Nel documento che Confindustria Marche ha consegnato ai candidati alla carica di governatore questo concetto è stato sottolineato con forza, anche perché - secondo uno studio condotto dalla Commissione europea - la Regione Marche si collocava nel 2013 al 177° posto su un totale di 262 regioni europee nella graduatoria stilata in base all’indice sintetico di competitività. Il tasso di occupazione è salito dal 61,1% del 2013 al 62,4% del 2014, il tasso di disoccupazione è sceso dal 10,9% del 2013 al 10,1% del 2014. L’Irap generalizzata è al 4,73% con agevolazioni che l’abbassano all’1,5% (coop) e maggiorazioni che la elevano oltre il 5. Dal 2013 l’addizionale regionale all’Irpef oscilla tra l’1,23% e l’1,73%. Dal 2012 la misura dell’imposta regionale sulla benzina è rideterminata in euro 0,0200 per litro di benzina erogato. La sfida del rilancio della manifattura passa attraverso alcuni fattori indispensabili che dovranno passare al vaglio della Giunta del neo Governatore Luca Ceriscioli (centro sinistra). La pre-condizione è l’investimento in ricerca e innovazione. Il resto è figlio di queste due sfide: l’impresa deve essere al centro delle politiche formative e del lavoro; la copertura integrale del territorio con la banda larga e ultra larga, utilizzando anche le risorse specifiche dei Fondi strutturali europei; sciogliere i nodi che allontanano la regione da un virtuoso percorso di sviluppo sostenibile e - ultimo ma non per ultimo - affrontare la “babele” nell’urbanistica che disincentiva gli investimenti in edilizia, mentre l’intero comparto delle costruzioni soffre per una crisi senza precedenti. Il programma del governatore Senza negare i risultati raggiunti, Ceriscioli ha marcato il bisogno della discontinuità che dovrà portare la regione fuori dalla crisi e dentro un nuovo orizzonte di sviluppo. Il lavoro e l’occupazione sono le priorità da perseguire, puntando sugli investimenti pubblici; sul riordino dei Confidi e sull’accesso agevolato al credito per progetti innovativi e tecnologicamente avanzati; sulla defiscalizzazione delle spese per le imprese che investono in ricerca, sviluppo, qualità e innovazione; sul rilancio e sull’integrazione di cultura, turismo e food economy come trend di nuova crescita. Corrispondenza tra programma e priorità Nel suo programma il neo Governatore sottolinea che l'1,2 miliardi che arriveranno dall'Europa saranno determinanti per far ripartire l’intero sistema produttivo economico e sociale. Non più finanziamenti a pioggia, ma idee da realizzare all’interno di un quadro complessivo di scelte orientate alla creazione di occupazione, alla lotta al dissesto idrogeologico, al welfare, all’edilizia. Nelle aree interne per chi decide di aprire un'impresa ha proposto di non far pagare tasse regionali. Annunci da riempire di contenuti: dal lavoro alla tassazione, dall’economia all’ambiente.