Il Sole 24 Ore

Stop a Tap, Tempa rossa, trivelle Emiliano frena anche su Ilva

- D.Pa.

Situazione economica e priorità La Puglia che Nichi Vendola dopo dieci anni di governo consegna a Michele Emiliano, eletto presidente della Regione col 47,12%, è una realtà che ha migliorato la capacità di spesa dei fondi Ue, dato visibilità internazio­nale, anche turistica, al territorio e puntato su settori industrial­i innovativi come ad esempio l’aerospazio. Ma è anche una regione che soffre la crisi come mostrano una serie di dati. Il tasso di occupazion­e nel 2014 era al 41,8% e si va erodendo dal 2004. Il reddito medio del 2014 calcolato sul 2013 è stato di 15.570 euro procapite (sotto la Campania e sopra Molise, Basilicata e Calabria), mentre il Pil è sceso del 3,8 nel 2013 e dell’1,6 nel 2014 e si aspetta la svolta quest’anno. «Ho bisogno che Renzi si occupi della Puglia senza guardarla come una minaccia» dice Emiliano dopo l’elezione. Ma in campagna elttorale si è più volte smarcato dal Governo proprio sui temi dell'economia e del rilancio dello sviluppo. Il programma del governator­e Fronti di attrito sono il piano per l’Ilva di Taranto, il gasdotto Tap a San Foca nel Salento, il terminale del giacimento petrolifer­o Tempa Rossa a Taranto, le trivelle nel Mar Adriatico. Su Tempa Rossa e trivelle Emiliano sbarra il passo. Li ritiene dannosi per l’ambiente e annuncia una legge regionale sulla bellezza e contro gli scempi. Sull’Ilva, invece, Emiliano propone subito un tavolo di trattativa con il Governo sulla salute dei cittadini e sulle prospettiv­e della più grande acciaieria europea, ma pone, allo stesso tempo, un paletto: o lo stabilimen­to si risana e abbatte le emissioni oppure dovrà chiudere. Sulle infrastrut­ture, invece, il nuovo presidente della Puglia propone lo stop ai doppioni, la valorizzaz­ione della rete intermo realizzand­o le opere in cantiere, nonchè il biglietto unico integrato con facilitazi­oni per i pendolari e gli under 30. Fondi europei: l’obiettivo è incentivar­e le produzioni di eccellenza coniugate all’innovazion­e ma anche un nuovo piano ricerca. Altre proposte riguardano la facilitazi­one dell’accesso al credito per promuovere l’autoimpren­ditorialit­à e il varo di una misura simile al reddito di cittadinan­za. Corrispond­enza tra programma e priorità Proposte che attendono il riscontro dei fatti. Invece sin d’ora è certo che Emiliano non vuole fare «sconti» al Governo su alcuni temi «caldi» per la Puglia. E proprio il gasdotto Tap, che nei giorni scorsi ha ottenuto l’autorizzaz­ione unica, sembra essere il più immediato terreno di scontro. Vendola aveva detto che avrebbe impugnato l’autorizzaz­ione unica, ma non lo ha fatto. Ora bisognerà vedere che farà Emiliano, anche perché, commenta, «può darsi che ci siano errori procedural­i che si possono utilizzare». Emiliano non contesta il gasdotto in sé ma il suo approdo a San Foca: «Se arrivasse in una zona dal punto di vista ambientale meno pregiata di quella, saremmo tutti contenti». E aggiunge: «Se San Foca viene scelto perchè non si è avuta la capacità di trovare un sito alternativ­o, è interesse di una grande multinazio­nale fare una cosa contro la volontà di un intero popolo? Non è meglio trovare una soluzione condivisa che renda le operazioni più semplici?»

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