Tasse al top, crisi industriali, Pompei La ricetta De Luca è sburocratizzare
Situazione economica e priorità Una Campania con gravi ferite è quella che si mette nelle mani del nuovo presidente Vincenzo De Luca. Se l’Italia continua a fare i conti con la crisi, la Campania, dopo i sacrifici sostenuti dai cittadini con una tassazione molto alta (aliquote Irap e Irpef al massimo per far fronte al deficit sanitario) e la “cura” dei conti pubblici attuata dalla giunta Caldoro, continua ad arrancare. La Svimez stima che il Pil regionale, dal 2008 al 2013, sia calato del 13%. Per il presidente Adriano Giannola: «Numeri di una guerra persa». Bollettino di guerra è anche quello sulle crisi industriali: almeno 16mila i posti di lavoro a rischio, secondo la mappa delle vertenze sul tavolo del ministero dello Sviluppo. Si salvano solo le eccellenze che esportano. Nell’edilizia dal 2007 si sono persi 64mila posti di lavoro, secondo i dati dell’Associazione costruttori. Il tasso di disoccupazione medio è arrivato al 40% . L’asse tra Napoli e Caserta è un unico grande fronte di lotta contro crisi che vanno sotto i nomi di Whirlpool, Alenia Capodichino, Firema, Itron, Irisbus, per citarne solo qualcuno. «La Campania ha risorse rilevanti nel manifatturiero – sostengono gli industriali di Napoli – Dobbiamo salvaguardare questo tessuto produttivo! Che possa essere supportato da strade, ferrovie, interporti, aeroporti e porti, vie del mare, grandi reti telematiche, reti energetiche , aree industriali idonee, mentre spesso sono vandalizzate e occupate abusivamente». Ma il dramma è che la Regione è alle prese da anni con gli stessi problemi. Come la gestione del porto di Napoli, la crisi dei rifiuti lontana, ma non del tutto risolta, il rilancio di Bagnoli. L’altra grande opzione per lo sviluppo è costituita dai giacimenti culturali. Persino a Pompei, ci sono voluti i crolli perché partissero lavori di restauro. Mentre i fondi europei disponibili per far fronte a ciò si spendeno a fatica. Anzi si rischia di perderli . Il programma del Governatore L’ex sindaco di Salerno, il giorno dopo il voto, rilancia i suoi programmi. «La Regione sarà una casa di vetro, la legalità sarà una priorità – Poi promette: in tre anni la vicenda “Terra dei fuochi” terminerà». De Luca si impegna sulla burocratizzazione e, entro i primi cento giorni ,ad abolire i consorzi Asi, lasciando la gestione delle aree industriali ai privati. Rassicura sulla volontà di integrare le reti di collegamento regionale e di «uscire dalla fiscalita di svantaggio con graduale riduzione delle addizionali». Nei prossimi giorni incontrerà Renzi per fissare un piano per le crisi industriali. Promette di accelerare la spesa europea. Corrispondenza tra programma e priorità Il programma in realtà è in sintonia con le esigenze espresse dalle imprese e dai cittadini campani. Sulla semplificazione, sul taglio delle aliquote fiscali, sul turismo da rilanciare e l’industria da sostenere, l’ambiente da recuperare. Sulle battaglie per il lavoro. Bisognerà poi giudicare la capacità di attuazione. E tanto per cominciare la partenza non sarà semplice: sin da oggi il neoletto deve fare i conti con l’incombente sospensione ex lege Severino.