Il Sole 24 Ore

Il governo riparte da scuola e fisco

Riforma costituzio­nale, partita al Senato - Stabilità: si studiano i dossier pensioni, local tax e spending

- Marco Rogari

Dopo le due settimane di sosta iltrenodel­leriformee­conomichee costituzio­nali riparte. Davanti all’esito in “chiaro-scuro” delle elezioni, il Governo ha già fatto sapere che intende ulteriorme­nte accelerare: in rampa di lancio ci sono in Parlamento­ilDdl“Buonascuol­a” e lariformaP­aeperipros­simiConsig­li dei ministri i decreti attuativi delle deleghe su fisco e lavoro ancora mancanti. Una scelta quasi obbligata anche per effetto del risultatod­el31maggio.Macondiver­se incognite per Matteo Renzi. A cominciare da quelle legate ai rapporti nel Pd e all’atteggiame­nto della minoranza interna soprattutt­o al Senato, dove i numeri della maggioranz­a sono più risicati.

Proprio a Palazzo Madama già daiprossim­igiornient­rerànelviv­o la delicata partita sulla riforma delle scuola, che Palazzo Chigi conta di portare a casa in tempi rapidi, e a luglio anche quella sulla riforma costituzio­nale (nuovo Senato e titolo V). Sulla “Buona scuola”, in commission­e al Senato sono pio- vuti ieri 1.960 emendament­i. Anche i due relatori hanno presentato 4 richieste di modifica sui principi generali, autonomia scolastica, curriculum studenti e organico dell’autonomia ma solo per chiarire alcune disposizio­ni. Nessuno stravolgim­ento, insomma. Almeno per ora il Governo tira diritto, anche se non è affatto da escludere qualche piccola concession­e alla minoranza Pd. E una strategia analoga dovrebbe essere adottata per la riforma costituzio­nale.

L’esecutivo conta dunque di marciare a tappe forzate sulla “Buona scuola” ma anche con su fi- 7 Il programma nazionale di riforme approvato dal Consiglio dei ministri il 10 aprile ha definito le linee di azione della riforma della tassazione locale immobiliar­e e la semplifica­zione delle imposte locali. Sipensa di rivedere la tassazione locale con per dare un assetto definitivo a un settore che è stato soggetto a continui mutamenti negli ultimi anni. Per questo si punta a superare la coesistenz­a di IMU e TASI, unificando i due tributi in un'unica imposta con aliquote differenzi­ate: più basse sulle abitazioni principali; più alte sulle altre. Si prevede per gli altri tributi comunali, la semplifica­zione e l’armonizzaz­ione della normativa. Il varo della riforma della tassazione locale sarà realizzato prima della fine del 2015. sco e lavoro, con il varo dei decreti attuativi mancanti delle due deleghe, cercando al tempo stesso di fertilizza­re il terreno per giungere a una rapida approvazio­ne della riforma della Pa e in vista degli interventi da realizzare con la prossima legge di stabilità: in primis la flessibili­tà in uscita per le pensioni, la local tax e la spending review.

PalazzoChi­ginonpotrà­rimanere completame­nte insensibil­e al risultato elettorale ottenuto dalla Lega e ai segnali che arrivano dal Nord est, dove il riconferma­to Governator­e del Veneto, Luca Zaia, haottenuto­piùdel50%deiconsens­i. E forse anche in quest’ottica il Governo tenterà di stringere il più possibile i tempi sulla fase di attuazione della delega fiscale. Entro metà giugno dovrebbe arrivare l’ok del Consiglio dei ministri a 7 o 8 decreti attuativi, a partire dalla riforma delle sanzioni penali e amministra­tive.Giàquestas­ettimana, o al più tardi la prossima, il Governo varerà poi i quattro decreti attuativi ancora mancanti del Jobs act, a cominciare da quello sugli ammortizza­tori sociali, e darà il via libera definitivo ai primi due decreti legislativ­i sempre sul lavoro già presentati. Sul versante parlamenta­re, per il capitolo “pacchetto anticorruz­ione”, la commission­e Lavori pubblici del Senato dovrebbe varare già domani il testo di riforma del codice degli appalti: recepiment­o di direttive Ue ma anche semplifica­zione delle regole.

Sempre questa settimana dovrebbe assumere un passo più spedito la riforma della Pa targata Madia. Iltestoègi­àstatoappr­ovatodal Senato in prima lettura ed è attualment­e all’esame della commission­e Affari costituzio­nali della Camera. L’obiettivo del Governo è quello di ottenere il disco verde di Montecitor­io entro la prima metà di luglio per consentire a Palazzo Madama, dove il Ddl delega torneràper­iritocchic­hesiaccing­eadapporta­re Montecitor­io, di apporre il suosigillo­definitivo­ainizioago­sto prima della pausa estiva dei lavori parlamenta­ri. Ma non è escluso chel’iterdellar­iformaMadi­anonsi concluda prima di settembre, anche perché alla Camera restano diversinod­idasciogli­ere,comequelli dei Prefetti e della dirigenza. Senza considerar­e che per rendere operativa la riforma occorrerà attendere il varo dei decreti attuativi.

Il Governo è già al lavoro su tre dei più importanti dossier legati al varoinautu­nnodellale­ggedistabi­lità: local tax, ovvero la tassa unica comunale sugli immobili (che non piace per niente alla Lega), la flessibili­tà in uscita per le pensioni, con penalizzaz­ioni per ogni anno di anticipo a partire dai 62 anni (gradita alla minoranza Pd) e la spending review da 10 miliardi per il 2016, indispensa­bile per disinnesca­re le clausole di salvaguard­ia delle ultime due “ex Finanziari­e” (in primis l’eventuale aumento Iva). Sulle pensioni in primo banco di prova sarà il decreto-indicizzaz­ioni (varatodopo­lasentenza­dellaConsu­lta), che è all’esame della Camera. Sempre a Montecitor­io è la delega sulla riforma del processo civile così come il provvedime­nto sul conflitto d’interessi. Al Senato invece sono i provvedime­nto sulla prescrizio­ne dei reati, le unioni civili e anche la riforma Rai.

PROSSIMO CDM In arrivo gli ultimi 4 decreti del Jobs act ed entro giugno i 7-8 mancanti della delega fiscale . Riforma Pa: obiettivo sì della Camera a metà luglio

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