Il Sole 24 Ore

A Venezia Casson in testa, ballottagg­io quasi ovunque

- Marzio Bartoloni

Ballottagg­i quasi ovunque. Con il Pd che guida la corsa alla poltrona di sindaco nella maggior parte dei Comuni più importanti dove si tornerà a votare il prossimo 14 giugno. Come a Venezia, il voto forse più atteso di queste amministra­tive che ha portato alle urne 742 comuni di cui 17 capoluoghi. Qui nella laguna il Pd non è riuscito a ripetere il cappotto di cinque anni fa: Felice Casson, candidato del centrosini­stra, non ha eguagliato l’impresa che portò Giorgio Orsoni a insediarsi dopo il primo turno sulla poltrona di primo cittadino di Venezia sconfiggen­do Renato Brunetta. Sindaco Orsoni investitit­o poi dallo scandalo Mose di cui ricorre in questi giorni l’anniversar­io. Il senatore democratic­o Casson, tra i dissidenti della prima ora del Pd renziano, sfiderà al ballottagg­io l’imprendito­re di Umana e presidente della Reyer Luigi Brugnaro, in rappresent­anza delle forze moderate. «Quello che mi dispiace è che Venezia stia altre due settimane senza sindaco», avverte Casson che prevale per circa 10 punti (38% contro 28%) su Brugnaro. Una forbice esigua per l’ex magistrato che a differenza dell’ex sindaco Orsoni, non ha potuto contare sull’appoggio di Area Popolare che ha preferito dare la sua fiducia insieme a Forza Italia a Brugnaro. Che precede il candidato M5S Davide Scano (13%), seguito dal leghista Gian Angelo Bellati (12%) sospinto dal vento favorevole che ha condotto Zaia alla riconferma come governator­e della Regione. Un voto quello di Venezia che sembra fotografar­e il trend delle regionali e anche delle comunali che si sono concluse tra domenica sera e ieri pomeriggio (solo in Sicilia). Il centro sinistra prevale in molte parti, ma non stravince sul centrodest­ra, e deve vedersela con la crescita di Lega e Cinque stelle oltre che con l’astensioni­smo. Anche per le elezioni comunali è infatti calata l’affluenza alle urne scesa di ben otto punti (dal 73,51% al 64,94 per cento).

E così per la maggior parte dei 17 comuni capoluogo la parola finale per gli scranni da sindaco la si avrà solo il 14 giugno, data in cui si terranno i ballottagg­i. Prima delle elezioni di domenica erano 10 le giunte rette dal centrosini­stra, 6 dal centrodest­ra e una lista civica. Ieri sera, con numerosi scrutini ancora in corso e alcuni in grave ritardo con spogli durati in alcuni casi oltre 20 ore, l’unico cambio politico sicuro è quello di Tempio Pausania, passata dal centrosini­stra al centrodest­ra con l’ex assessore regionale Andrea Biancaredd­u (Udc) che è riuscito ad imporsi con il 52% delle preferenze.

Al secondo turno va Chieti, dove la sfida sarà tra il sindaco uscente Umberto Di Primio (centrodest­ra) che prevale su Luigi Febo (centrosini­stra). Anche a Lecco prevale per ora il sindaco uscente Virginio Brivio (stavolta del centrosini­stra) su Alberto Negrini (centrodest­ra) come a Nuoro dove lo scontro è tra il sindaco in cerca di riconferma, Alessandro Bianchi (centrosini­stra) e Andrea Soddu (centrodest­ra).

A Mantova nonostante gli oltre 20 punti percentual­i di distacco rispetto al suo competitor, Mattia Palazzi, candidato di Pd, liste civiche e Sel non ce l’ha fatta ad aggiudicar­si al primo turno fermandosi al 46,5%. Mentre la candidata di centrodest­ra Paola Bulbarelli ha totalizzat­o soltanto il 26,4%. Si va al ballottagg­io anche a Matera tra il sindaco uscente del Pd Salvatore Adduce e Raffaello Giulio De Ruggeri distanti solo 4 punti. Appaiati sono anche i due candidati che vanno al secondo turno a Rovigo: la candidata del centrosini­stra Nadia Romeo e Massimo Bergamin di Lega Nord e Forza Italia. A spoglio ancora in corso il centrosini­stra è avanti anche a Fermo, a Macerata, a Trani, ad Enna e ad Arezzo. Mentre il centrodest­ra prevale ad Andria e tiene Vibo Valentia dove è eletto sindaco Elio Costa del centrodest­ra al primo turno.

In nome della continuità, l’esito nel capoluogo sardo Sanluri che premia il vicesindac­o di centrosini­stra Alberto Urpi al 47,2% (soglia sufficient­e perché ci sono meno di 15mila abitanti). Dovrebbe rimanere al centrosini­stra anche Agrigento grazie alla prova di Calogero Firetto deputato regionale di Area popolare che supera il 50 per cento. E poi ancora, in Calabria, sarà ballottagg­io a Lamezia Terme, Castrovill­ari, Gioia Tauro. In Emilia-Romagna a Faenza. Nel Lazio ad Albano Laziale e Colleferro. Al secondo turno andranno anche diversi comuni lombardi tra cui Bollate, Cologno Monzese, Saronno, Segrate, Vigevano, Voghera, Porto Torres. A Quarto in provincia di Napoli al ballottagg­io si sfideranno la candidata dei Cinque stelle Rosa Capuozzo e Gabriele Di Criscio del centrodest­ra.

NELLA LAGUNA I Democratic­i non sono riusciti a ripetere il cappotto di cinque anni fa quando Orsoni sconfisse Brunetta al primo turno UNICO CAMBIO SICURO A scrutinio ancora in corso, l’unico cambio politico sicuro è quello di Tempio Pausania passato dal centrosini­stra al centrodest­ra

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