Fiat Auto in attivo con la maxiplusvalenza
Fiat Auto torna in nero nel 2014 con maxiplusvalenza, ma la perdita operativa cresce ancora. La società, che ha cambiato nome in Fca Italy e raccoglie sempre il grosso delle attività di produzione di auto Fiat in Italia, controlla tutte le attività di produzione di auto della ex Fiat (comprese quelle in Serbia, Polonia, Brasile e Argentina) ma non produce un bilancio consolidato poiché questo è redatto solo dalla capogruppo. Il bilancio civilistico 2014 di Fca Italy si è chiuso con un valore della produzione di 19,8 miliardi di euro rispetto ai 17,7 del 2013; il risultato operativo rimane però in rosso, e la perdita cresce da 1,3 a 1,6 miliardi. Calano i dividendi da partecipazioni (da 429 a 184 milioni) mentre scendono oneri finanziari (da 606 a 338 milioni) e svalutazioni di partecipazioni (da 479 a 226 milioni). L’impatto più grosso sui conti arriva dalla maxiplusvalenza (5,65 miliardi di euro) derivante dalla cessione di Fiat North America Llc (Fna) alla capogruppo Fca: poiché Fna è la holding che controlla Chrysler, l’operazione ha in pratica trasferito il controllo dell’azienda Usa da Fca Italy alla holding, spostandolo quindi dall’Italia all’Olanda. I futuri dividendi pagati da Chrysler alla holding non transiteranno quindi più per il nostro Paese. Nell’ambito del riassetto delle partecipazioni, Fca Italy ha acquistato a sua volta da Fca il 100% di Fiat Partecipazioni, pagandolo 1,45 miliardi di euro.
Grazie alla maxiplusvalenza su Fna, il risultato ante imposte di Fca Italy balza dal rosso di 1,7 miliardi del 2013 a un attivo di 3,96 miliardi nel 2014 (in base alla cosiddetta participation exemption l’operazione è tassata solo per il 5% del suo importo). Il risultato netto civilistico sale poi oltre quota 4 miliardi (4,11) per l’effetto positivo - 156 milioni di euro - della voce imposte: l’azienda si è in particolare giovata di 141 milioni di proventi Ires «relativi alla remunerazione riconosciuta alla stabile organizzazione italiana di Fiat Chrysler Automobiles NV sulle perdite fiscali apportate al consolidato fiscale e utilizzate a compensazione di redditi imponibili conferiti» (tali proventi erano pari a 83 milioni l’anno precedente).
Gli investimenti a livello di Fca Italy sono saliti a 640 milioni di euro rispetto ai 300 dell’anno precedente. Il grosso è andato a Melfi per l’avvio della produzione di Jeep Renegade e Fiat 500X (la Fca Melfi, ex Sata, registra investimenti per complessivi 626 milioni).
Il bilancio di Fca Italy fornisce anche alcune indicazioni interessanti di carattere produttivo. Per i quattro stabilimenti “generalisti” (esclusa quindi la Maserati di Grugliasco) la produzione di auto nel 2014 è scesa da 369mila a 360mila unità. La salita produttiva a Melfi per Jeep Renegade e Fiat 500X (31mila unità in tutto prodotte nel 2014) e l’aumento della Panda (da 154mila a 163mila a Pomigliano) non hanno compensato i cali di Grande Punto, MiTo, Delta, Bravo e Giulietta.
Lo scenario dovrebbe cambiare decisamente quest’anno, con una produzione a Melfi in forte crescita (Sergio Marchionne ha previsto fino a 400mila unità solo nell’impianto lucano). Solo dall’anno prossimo si faranno sentire invece gli effetti della futura Alfa Romeo, che dovrebbe debuttare a Cassino, e della Maserati Levante, il cui avvio di produzione a Mirafiori è previsto «nei primi mesi del 2016».
LA GESTIONE La perdita operativa cresce a 1,6 miliardi per l’aumento di pubblicità e ricerca Nel 2014 gli impianti italiani hanno prodotto 360mila auto