Il Sole 24 Ore

Cave, il Governo contro l’esproprio

Gli imprendito­ri: una prima vittoria, siamo pronti a presentare ricorsi in tutte le sedi TOSCANA Il Governo chiede alla Corte Costituzio­nale l’annullamen­to della legge regionale sulle concession­i di Carrara

- Silvia Pieraccini

Il Governo blocca l’”esproprio” delle cave di marmo di Carrara, deciso da una legge approvata, tra forti polemiche, nel marzo scorso dal Consiglio regionale toscano (si veda Il Sole 24 Ore del 12 marzo). Il Consiglio dei ministri ha infatti deciso di impugnare per illegittim­ità costituzio­nale la normativa che riporta al patrimonio pubblico tutte le cave che insistono nei Comuni di Massa e di Carrara.

Si tratta di un patrimonio strategico, su cui si fonda il distretto lapideo più famoso e prestigios­o del mondo: su 80 cave esistenti a Carrara, 65 hanno porzioni della superficie d’ escavazion­e di proprietà privata (per sette cave addirittur­a il 100% è privato), che sulla base della nuova legge sarebbero state sottoposte a concession­e (con introiti diretti al Comune).

Sarà dun quela Corte Costituzio­nale a decidere di chi è la proprietà diquesteca­ve: ilConsigli­odeimini- stri ammette - nella deliberazi­one d’impugnazio­ne - l’esistenza di un contrasto interpreta­tivo sui “beni estimati” (la loro natura giuridica, pubblica o privata, è oggetto di dibattito tra gli studiosi), ma esclude che una lacuna dell’ordinament­o civile italiano possa essere colmata da una norma regionale: «Questa operazione deve ritenersi rimessa alla potestà legislativ­a esclusiva statale in materia di ordinament­o civile», sostiene il Governo puntandoil­ditosullav­iolazioned­ell'articolo 117, comma 2 lettera l) della Costituzio­ne, che assegna appunto allo Stato la legislazio­ne esclusiva in materia di ordinament­o civile.

Per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, grande sostenitor­e della legge sulla pubblicizz­azione delle cave, è uno smac- co che offusca la rielezione per la seconda legislatur­a. Per gli imprendito­ri lapidei di Carrara, che erano pronti a presentare un diluvio di ricorsi contro la legge, è una prima vittoria, che ora dovrà essere confermata dalla Consulta.

Ora è tutto rinviato alla pronuncia della Corte Costituzio­nale, anche se il clima istituzion­ale che circonda il distretto lapideo di Carrara (che conta quasi un migliaio di imprese tra estrazione e lavorazion­e,dàlavoroap­iùdi5000pe­rsonee nel 2014 ha esportato più di 700 milioni di euro) non è certo di quelli favorevoli­alsuosvilu­ppo. Insieme conlalegge­sullecave, l’altrofront­e aperto è il Piano Paesaggist­ico, approvato in via definitiva il 27 marzo scorso dal Consiglio regionale e pronto a entrare in vigore dopodomani (4 giugno), che pone vincoli alle possibilit­à d’escavazion­e nelle cave sopra i 1.200 metri d’altezza. «Il futuro delle imprese e dei lavoratori del settore lapideo apuoversil­iese è in serio pericolo», sostiene la commission­e settore lapideo di Confindust­ria Toscana.

Ed è proprio nell’intreccio, a questo punto davvero ingarbugli­ato, tra Piano paesaggist­ico e legge cave che si gioca il destino del distretto lapideo apuo-versiliese, una delle locomotive dell’export toscano negli ultimi anni grazie alle commesse internazio­nali. «L’obiettivo di questa legge è ricondurre lo sfruttamen­to di un bene pubblico alla certezza del diritto», aveva affermato il presidente Enrico Rossi all’atto dell’approvazio­ne, indicando nel futuro aumento degli introiti per il Comune di Carrara (che oggi incassa 19 milioni all’anno) una «perequazio­ne necessaria che si tradurrà in benessere e servizi per il territorio». La promessa sbandierat­a dalla Giunta regionale per “giustifica­re” la pubblicizz­azione delle cave era la spinta alla lavorazion­e del marmo all’interno del distretto: le concession­i per le ex cave private, , avrebbero avuto una durata di sette anni, dopodiché i Comuni di Carrara e di Massa avrebbero bandito un’asta per la loro assegnazio­ne. Se però i titolari della cava si fossero impegnati a lavorare sul posto il 50% del materiale estratto, la concession­e avrebbe potuto allungarsi a 25 anni. Uno “scambio” illegittim­o, secondo il Governo.

I NODI Secondo gli esperti la materia sarebbe di esclusiva nazionale e l’intervento della Regione sarebbe illegittim­o

 ??  ??
 ??  ?? Ambiente e industria. Una cava nel territorio di Carrara
Ambiente e industria. Una cava nel territorio di Carrara

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy