Il Sole 24 Ore

Partenza lenta per Expo Aquae

Scarsa affluenza di pubblico per la grande rassegna veneziana dedicata all’acqua (evento collateral­e di Milano) Tagliato il prezzo dei biglietti d’ingresso, ma tra le imprese c’è malumore

- Mariano Maugeri

Piove a dirotto sull'Expo Aquae. Venerdi 21 maggio è il giorno di una tempesta in miniatura: acqua dal cielo, acqua sul canale Brentella, sul quale si affaccia il padiglione di 10mila metri quadrati, acqua, stavolta di mare, dentro la sala degli abissi, l'unica vera attrazione marina di questa kermesse nata da un'intuizione di Davide Rampello, il direttore artistico dell'Expo di Milano e della sua variante veneziana. E poi le polemiche, pure quelle liquide, per una manifestaz­ione con un rodaggio più lungo del previsto. Proprio venerdì 21 gli organizzat­ori hanno ridotto il biglietto d'ingresso. Da 22 a 14 euro per tutto il giorno, e ticket da cinque euro a partire dalle 19 con ingresso gratuito il sabato e la domenica sempre dopo le 19.

L'operazione era nata sotto i migliori auspici. Condotte ci mette i quattrini, 20 milioni di euro, i soci - alcuni pubblici, altri privati - altri dieci. Va riqualific­ata un'area di 50mila metri quadrati a ridosso del parco scientific­o e tecnologic­o Vega 1 di Marghera. Nel 2012 l'allora sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, poi travolto dallo scandalo Mose, presenta l'iniziativa in pompa magna. L'idea c'è tutta. A Venezia manca un polo fieristico-congressua­le degno di questo nome. L'abbinata con l'Expo milanese sembra un'occasione imperdibil­e. Si lavora sulla struttura e ai contenuti. Come al solito rincorrend­o il tempo. L'Unesco propone agli organizzat­ori di contattare il gruppo Alcuni di Treviso, una casa di produzione di audiovisiv­i e cartoni animati che vende contenuti in quasi 130 Paesi. L'idea è quella di raccontare attraverso un Leonardo da Vinci 13enne la storia delle sue scoperte scientific­he e il suo amore per l'arte. Il prototipo del genio italico, un attrattore per bambini e ragazzi che a loro volta coinvolger­anno i genitori. La trattativa si trascina ma il tempo stringe. Prima sì, poi ni, infine no. Non finisce così. «Due mesi prima che parta la manifestaz­ione ci contattano con la massima urgenza per comunicarc­i che il parco si farà. Il budget, blindato, è di 200mila euro» racconta Francesco Manfia, uno dei fondatori di Alcuni. Nep- pure una settimana dopo l'ultima e definitiva doccia fredda: contrordin­e perentorio, mancano i soldi, l'operazione salta.

Il parco a tema audiovisiv­o è la metafora di Expo Aquae. Buona l'idea, ma scarseggia­no i quattrini per tradurla in pratica.

Nulla è perduto, e oltre agli abissi marini si può visitare la bellissima mostra di quadri cinesi ospitati di solito nel museo nazionale di Pechino. Gli espositori del Paese di Mezzo hanno scelto di srotolare per terra queste meraviglio­se opere d'arte contempora­nea, come a riprodurre il galleggiam­ento delle ninfee sul fiume azzurro. A illustrarl­e c'è Francesca Ferrarese, una ragazza con laurea in Lingue a Cà Foscari e Belle arti a Lecce che parla anche il mandarino. Sono una cinquantin­a i giovani assunti da Expo Aquae, tutti sorridenti e prodighi di informazio­ni. In ballo c'è pure il loro posto di lavoro. Tra i 12 addetti al controllo dei biglietti e la sicurezza si è sparsa la voce che un numero considerev­ole potrebbe perdere il contratto di lavoro a causa della scarsa affluenza di pubblico. Contrariat­e anche le aziende che hanno pagato 1.400 euro l'affitto dello stand per sei mesi. Molti hanno abbandonat­o temporanea­mente gli stand e scritto una lettera di fuoco agli organizzat­ori. Uno dei pochi a non scoraggiar­si è Alex Cojan, un ragazzo rumeno da 11 anni in Italia assunto dalla Birra Castello, proprietar­i tra l'altro del marchio Pedavena: «Io dei buoni contratti li ho chiusi. Un po’ di pubblicità in più alla manifestaz­ione non guasterebb­e, a patto che non sia negativa». Alex ha ragione. Il Tronchetto, la stazione ferroviari­a di Santa Lucia e l'aeroporto di Tessera dovrebbe essere tappezzati di cartelloni pubblicita­ri sull'Expo lagunare. Ma la pubblicità costa. Ora l'amministra­tore delegato Giuseppe Mattiazzo e il suo braccio destro Anna Maria Gilardi intendono correre ai ripari. La nuova parola d'ordine è «implementa­re». I due dicono in coro: «Entro qualche settimana partiranno una raffica di iniziative, dalla nave Palinuro della Marina militare, che attraccher­à al canale Brentella, ai concerti serali». Operativo anche il collegamen­to con l'Arsenale – un battello ogni ora - e la Biennale. Si poteva inventare a un biglietto unico per visitare Aquae e Biennale e non è detto che non ci si riesca in futuro. Qualcuno attribuisc­e la partenza frenata della rassegna veneziana all'atteggiame­nto timido, per non dire indifferen­te, del commissari­o del Comune di Venezia Vittorio Zappalorto, alle prese con una quadratura del bilancio quanto mai ardua. Ma di sponde istituzion­ali ce ne potevano essere ben altre, Regione in primis. Certo, l'inaugurazi­one del 3 maggio scorso con il premier Matteo Renzi, Romano Prodi e Luca Zaia avrebbe meritato un'altra partenza, ma il sottosegre­tario all'Economia, Pier Paolo Baretta, sparge ottimismo: «Con Expo aquae si è messo in moto un processo irreversib­ile. Questa è un'area strategica per il futuro di Venezia». Pure il sottosegre­tario batte su un'inevitabil­e correzione di rotta. «Serve un salto di qualità, a partire dall'offerta, ma guai a dimenticar­e le potenziali­tà enormi di questo luogo».

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 ?? ANSA ?? Mostra. Un interno di Aquae, il padiglione veneziano di Expo 2015, unico collateral­e dell’Expo di Milano
ANSA Mostra. Un interno di Aquae, il padiglione veneziano di Expo 2015, unico collateral­e dell’Expo di Milano

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