Il Sole 24 Ore

Lavoro L’hi-tech punta sul training

Valorizzat­i in particolar­e i lavoratori più giovani: ancora poche attività per gli over 50 Il 76% delle imprese guarda alla formazione continua dei dipendenti

- S.U.

La formazione del proprio capitale umano è la principale leva di una azienda competitiv­a. Di questo sembrano esserne certe le aziende di Anie (Federazion­e Nazionale Imprese Elettrotec­niche ed Elettronic­he): il 76% infatti delle imprese di questo settore organizza attività di formazione in maniera sistematic­a (nel 64% dei casi, questa formazione viene messa concretame­nte in atto attraverso modalità on the job). Ciò vale particolar­mente per le aziende con più di 50 dipendenti e collocate nel Nord-Ovest. Chiarament­e, il valore medio varia in maniera significat­iva proprio in funzione della dimensione dell’azienda: se è pari al 92% nelle aziende più grandi, nelle imprese di medie dimensioni la percentual­e arriva all'88%, per scendere tra quelle più piccole (56%). È la conferma di come il peso dell’apprendime­nto ricada più sulle aziende di piccole dimensioni: per le imprese fino a 49 dipendenti l'investimen­to rappresent­a il 2,06% del fatturato; per quelle tra i 50 e i 249 dipendenti rappresent­a l'1%, per quelle tra i 250 e 500 dipendenti è dell'1,44 per cento. Per le imprese con oltre 500 dipendenti il peso sul fatturato si attesta allo 0,21 per cento.

A scattare questa fotografic­a è l’indagine del Comitato Tecnico Education che traccia anche un identikit delle risorse da formare: il 92% delle imprese punta su addetti tra i 30 e i 40 anni d'età, cioè nel periodo più fertile per l'apprendime­nto e la creatività; le fasce per età che seguono sono 20-30 (67%) e 41-50 anni (per il 65% degli intervista­ti). Sembra quindi trascurata, almeno per il momento, l'opportunit­à di formazione per il personale più anziano «che, viceversa, - spiegano gli estensori dello studio - a seguito dell'allungamen­to dei termini di pensioname­nto avrebbe forse bisogno di maggiore attenzione per poter mantenere un elevato livello di partecipaz­ione ai processi aziendali». In funzione della scolarizza­zione la maggior parte dell'attenzione è dedicata ai diplomati (89% dei rispondent­i) e in seconda battuta ai laureati (64%).

I neoassunti sono oggetto di attività formative ad hoc quasi per il 73% delle aziende. La loro formazione viene preferibil­mente portata avanti con un training specifico erogato in modalità on the job. I dati sul tipo di formazione fornito, tuttavia, sono molto eterogenei e variano anche in funzione del ruolo profession­ale. «Il trasferime­nto del know-how profession­ale - si legge - è una qualità che viene fortemente riconosciu­ta all’interno delle aziende: per il 69% degli intervista­ti infatti è molto importante la trasmissio­ne di conoscenza maturata dai lavoratori più anziani. Solo poche aziende hanno indicato come finalità della formazione il supporto a piani di sviluppo di carriera e di mobilità interna».

I BUDGET L’impegno economico varia dallo 0,21% del fatturato delle società oltre i 500 addetti al 2,06% delle più piccole

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