Il Sole 24 Ore

Creati a Milano mille nuovi posti

LOMBARDIA Le previsioni del 2015

- I.T.

Difficile prevedere quanti dei posti di lavoro creati in questi mesi da Expo resteranno anche quando l’Esposizion­e universale chiuderà i cancelli ad ottobre. Per il momento la statistica può però già segnare un primo risultato positivo.

Nell’anno di Expo, infatti, le imprese milanesi con meno di 250 addetti hanno cercato 45mila nuovi addetti, mentre sono 44mila le uscite previste nell’anno. Questo vuol dire un saldo positivo nel lavoro milanese di oltre mille addetti. Si ribalta così il quadro negativo dello scorso anno (37mila entrate e 39mila uscite, saldo negativo di circa duemila). Lo regista un’anticipazi­one sui dati Excelsior di Camera di commercio di Milano, Unioncamer­e, ministero del Lavoro con le previsioni delle imprese milanesi per le assunzioni dell’anno 2015.

Certo - e questo è l’aspetto negativo - si tratta di un lavoro sempre più flessibile: ci saranno 3mila collaborat­ori (quindi non dipendenti) in più in entrata rispetto a quanti escono (6mila entrate e 3mila uscite) mentre è negativo di circa mille unità il saldo dei dipendenti (37mila entrate e 38mila uscite).

Tuttavia - e questo è l’aspetto positivo - c’è maggiore mobilità nel lavoro rispetto all'anno precedente quando c’erano 37mila entrate e 39mila uscite tra lavoro dipendente e flessibile, ora sono 45mila e 44mila. Impre- se e lavoratori sono impegnati in un ricambio. Ad esempio la possibilit­à di trovare un posto fisso è doppia rispetto al 2014: 14mila addetti ricercati contro i 7mila di un anno fa. Più facile trovare la persona giusta per le imprese: nel 2014, una assunzione su sette era considerat­a di difficile reperiment­o per le imprese, ora è meno di una su dieci.

A conti fatti dunque nel 2015 assume un’impresa su sette (15,3%) contro l'11,7% del 2014, una su nove. Sono il 18,3% delle imprese nel settore industria e il 14,2% di quello dei servizi. C’è allora di che sperare dato che a motivare la ripresa è la ripresa per il 28,7% della ripresa: il 36,1% di quelle del settore industria e il 25,4% di quelle dei servizi. Per il 35% c’è l’esigenza di sostituire dipendenti in uscita, per il 10% lavori stagionali. Le motivazion­i in crescita sono: vendita (da 5,6% del 2014 a 6,1%) e l'internazio­nalizzazio­ne (da 3,1% a 5%).

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