Un megastore Teddy a Milano
Sabato apre il negozio da 2mila metri di via Torino del gruppo italiano di fast fashion L’ad Alessandro Bracci: «Nel 2014 ricavi saliti del 9% a 550 milioni»
Un palazzo completamente ristrutturato in una delle vie dello shopping più trafficate di Milano, via Torino, dove nei week end, al pari di quel che accade in corso Buenos Aires, è difficile camminare. Un megastore di oltre 2mila metri che riunisce i tre marchi del gruppo riminese Teddy – Terranova, Rinascimento e Calliope – e che sarà inaugurato sabato prossimo, 6 giugno. «Cercavamo da tempo a Milano uno spazio adatto sia come metratura sia come location – spiega l’amministratore delegato del gruppo Alessandro Bracci –. Via Torino, con il suo mix di marchi del fast fashion italiani e stranieri è perfetta ed è la seconda tappa importante degli ultimi mesi nello sviluppo retail, dopo l’apertura del flagshipstore di Roma».
Teddy è in realtà la divisione commerciale del gruppo T&M Holding, fondato a Rimini negli anni 60 e che ha interessi anche nel settore immobiliare. «Il 2014 è stato un ottimo anno: il fatturato consolidato è stato di 550 milioni, in crescita del 9% rispetto al 2013. Un risultato positivo – sottolinea Bracci – in particolare tenendo conto che per noi la Russia e altri Paesi dell’ex Urss negli ultimi anni erano diventati molto importanti e nello scorso anno siamo riusciti a compensare i cali su quei mercati con accelerazioni su altri: le vendite all’estero nel 2014 sono aumentate quasi del 60%».
L’export del gruppo è arrivato al 50% e l’obiettivo dell’amministratore delegato è quello di aumentarlo ancora nei prossimi anni. «Nel 2016 apriremo un grande negozio a Vienna e nel 2017 sarà la volta di Barcellona: all’estero puntiamo molto sul marchio Rinascimento, che assorbe circa un quinto del nostro attuale fatturato ma è made in Italy al 100% e ha un posizionamento leggermente più alto rispetto agli altri due brand».
Bracci guarda ai grandi player del fast fashion europeo, gli svedesi di H&M e gli spagnoli di Inditex, «come ai compagni di scuola tanto bravi da sembrare quasi inavvicinabili». In realtà i marchi delle due grandi catene sono «stati uno stimolo a fare sempre meglio, sia dal punto di vista delle collezioni sia da quello del retail». Nel 2014 Teddy ha portato a termine un business plan che dal 2009 ha visto crescere il gruppo a un tasso medio (Cagr) del 12% e per i prossimi cinque anni gli obiettivi sono altrettanto ambiziosi.
«Abbiamo 571 negozi monomarca in 39 Paesi, tra i quali ci sono persino Kirghizistan e Mongolia – aggiunge l’amministratore delegato –. Nello scor- Qui sopra, una preview del flagshipstore che si apre il 6 giugno. A lato, look della collezione Calliope Qui sotto, look per la P-E del brand Terranova so anno abbiamo aperto 90 negozi, la maggiore parte dei quali con la formula del franchising, ed entro il 2016 ne arriveranno almeno altri 70. Per Calliope in particolare, abbiamo rivisto di recente il concept, anche perché i negozi devono continuamente rinnovarsi per attrarre consumatori “abbagliati” dagli sforzi, altrettanto continui, dei nostri concorrenti, in particolare a Milano».
La maggior parte dei ricavi del gruppo Teddy è legata alle collezioni donna, ma l’uomo è in forte crescita. «Siamo molto soddisfatti anche della collezione Terranova Kids e di quelle di intimo, una scommessa lanciata appena un anno fa e che sta andando molto bene – aggiunge Bracci –. L’e-commerce lo gestiamo internamente già da quattro anni e ha sicuramente grandi potenzialità e vogliamo continuare a investire perché il servizio sia impeccabile: i clienti su internet sanno essere più esigenti di quelli del mondo reale ed è importante non deluderli, per non perderli per sempre».
Il servizio è inoltre un punto di forza dei negozi: Teddy ha una scuola interna di formazione tecnica e operativa per i quadri e il personale che nel 2014 ha erogato circa 150mila ore di corsi. «Non è stato facile trovare il personale per il flagshipstore di Milano – conclude l’amministratore delegato del gruppo emiliano –. La città vive un periodo di grande vivacità, anche grazie a Expo, e nelle vie dello shopping c’è un interessante ricambio di spazi. Con altri marchi, italiani e stranieri, ci siamo contesi gli elementi migliori». Attualmente Teddy ha 2.320 dipendenti e 4mila collaboratori (+13% rispetto al 2013).