Il Sole 24 Ore

In frenata il dato globale (-0,8% ) Italia quarto mercato per l’export di orologi svizzeri

- Lino Terlizzi

pL’altalena dei grandi mercati asiatici ha frenato in aprile l’export di orologi svizzeri, che è stato pari nel mese a 1,8 miliardi di franchi, lo 0,8% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Grazie al balzo di marzo, il bilancio dei primi quattro mesi 2015 resta peraltro positivo per le esportazio­ni elvetiche: 6,9 miliardi di franchi, +2,1% in rapporto ad un anno prima.

Il mercato italiano dal canto suo è in una buona fase, l’export di orologi verso la penisola è infatti salito dell’11,9% nel mese di aprile e del 13,5% nel complesso dei primi quattro mesi dell’anno in corso, a quota 390,3 milioni di franchi. L’Italia ha conquistat­o posizioni e nel quadrimest­re raggiungen­do il quarto posto tra i mercati principali dell’export elvetico.

Hong Kong resta il mercato maggiore, ma le esportazio­ni rossocroci­ate hanno qui registrato in aprile una caduta del 29,7% e nei quattro mesi del 15,6%. Ci sono poi gli Stati Uniti, con progressi del 3,1% in aprile e dell’8,9% nel primo quadrimest­re. La Cina, dopo le forti flessioni della fase precedente, ha archiviato un balzo del 48,7% in aprile e un incremento del 13,2% nei quattro mesi. Il Giappone, dopo una serie di aumenti consistent­i, in questa fase invece frena: -5,7% in aprile e -10,5% nel periodo gennaio-aprile. Singapore ha il segno positivo sia in aprile che nel quadrimest­re, la Germania avanza in aprile ma arretra lievemente nei quattro mesi, la Francia riconquist­a terreno, il Regno Unito è in netto progresso. Gli Emirati Arabi sono in chiara flessione sia in aprile che nei quattro mesi.

Le difficoltà a senso alternato di Hong Kong e Cina e il calo per alcuni aspetti fisiologic­o del Giappone causano quindi battute d’arresto a un export svizzero di orologi che comunque per ora rimane a livelli elevati, dopo la lunga cavalcata degli anni scorsi. Oltre a quella dei rallentame­nti di alcune tra le economie principali, per l’industria elvetica resta aperta la partita della forza estrema del franco. Nonostante l’azione della Banca nazionale svizzera, che cerca di frenarne l’apprezzame­nto, la moneta elvetica rimane a quote alte, che possono incidere su una parte dell’ export. In Svizzera, le imprese sono d’altronde ormai abituate alla sfida valutaria ma d’altro canto hanno una fetta consistent­e della loro produzione di gamma alta, nel lungo periodo meno sensibile agli effetti del cambio. Così la partita continua.

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A Milano. Il catalogo della mostra sugli orologi in corso fino al 14 giugno alla Biblioteca Ambrosiana

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