Mazara bloccata dall’insabbiamento
SICILIA
È allarme per il futuro del porto di Mazara del Vallo, che è lo scalo della più grande marineria d’Italia e risulta in larga misura non navigabile e inutilizzabile. La denuncia arriva dagli operatori del territorio che, nei giorni scorsi, hanno incontrato il prefetto di Trapani Leopoldo Falco, per denuncia- re le situazione.
«Siamo di fronte – afferma Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto produttivo della pesca – a quella che è forse la principale causa della crisi economica e finanziaria che vive il sistema produttivo della pesca di Mazara del Vallo. Insieme al porto canale si è prosciugata l’economia reale di un’intera comunità. A causa dell’insabbiamento del porto centinaia di attività non possono svolgere più il loro regolare lavoro; si so- no persi migliaia di posti di lavoro con conseguenze negative sul piano sociale».
Domenico Asaro, presidente della Confederazione imprese pesca Mazara aggiunge: «I dan- ni subiti a causa delle condizioni del porto in questi ultimi anni sono enormi. Ci stiamo muovendo avendo appreso, in un recente incontro a Palermo, con il responsabile del procedimento per l’escavazione del porto canale Calogero Foti (neo commissario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, ndr), che le somme a disposizione del Comune di Mazara bastano a coprire appena il 15% dell’intero intervento di dragaggio. Bisogna quindi at- tivarsi, con le istituzioni preposte, per gli ulteriori 8 milioni per rendere completa l'opera».
Nella migliore delle ipotesi, peraltro, l’intervento potrebbe prendere il via solo dopo la fine dell’estate, tra settembre e ottobre. La tempistica è emersa proprio durante l’incontro a Palermo tra gli operatori del porto di Mazara e il commissario Foti. Il quale ha fatto il punto della situazione su tutta la vicenda, annunciando che la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori dovrebbe essere indetta nel giro di un mese.
15% I fondi di sponibili È disponibile solo il 15% dei fondi necessari per i dragaggi