Il Sole 24 Ore

Ipo, nuovo sprint verso Piazza Affari

In pole position i gruppi infrastrut­turali e quelli legati all’immobiliar­e

- Carlo Festa

Infrastrut­ture, immobiliar­e, alimentare e finanza. Sono questi i settori privilegia­ti delle prossime matricole di Piazza Affari, i cui dossier sono sul ta- volo degli investitor­i istituzion­ali esteri.

Si va dalle torri di Inwit all’Aeroporto di Bologna, fino all’immobiliar­e di Sorgente Res, e di Domus Italia e Banca Sistema. Farà invece domani il debutto borsistico il caffè Zanetti-Segafredo, dopo la buona accoglienz­a ricevuta da retail e, in parte, anche dagli istituzion­ali.

In particolar­e, a Piazza Affari sembra un momento d’oro per la quotazione delle infrastrut­ture che ad oggi sono uno dei settori più ghiotti per gli investitor­i istituzion­ali stranieri, grazie a flussi di cassa stabili e alla generosa politica dei dividendi.

Così sotto i riflettori della Borsa sono prossime a finire le torri Telecom Italia confluite in Inwit, ma anche l’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. In particolar­e, Inwit potrebbe sfruttare l’interesse di molti investitor­i esteri per il settore delle torri di trasmissio­ne telefonica, dopo il successo ottenuto un mese fa tra gli istituzion­ali per l’Ipo a Madrid di Cellnex, la società che ha raccolto le torri di Abertis in Europa.

La Borsa è sembrata la destinazio­ne naturale pure per l’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, dopo che gli azionisti pubblici (tra cui enti locali come la Provincia di Bologna e la Regione Emilia Romagna) hanno preso la decisione di uscire dal capitale per monetizzar­e le loro partecipaz­ioni. Ridurranno invece le loro quote la Camera di Commercio e il Comune di Bologna.

Un appetito altrettant­o forte da parte degli investitor­i esteri, soprattutt­o americani, ci potrebbe essere per il settore immobiliar­e italiano, che viene considerat­o abbastanza a sconto rispetto al resto d’Europa: il primo autentico test ci sarà comunque con Sorgente Res.

Il gruppo guidato da Valter Mainetti sarà infatti la prima società d’investimen­to immobiliar­e quotata secondo il nuovo regime introdotto in Italia alla fine del 2014 (con il decreto Sblocca Italia) con un modello di business focalizzat­o su immobili a reddito di elevato pregio. Il valore dell’operazione dovrebbe essere attorno ai 500 milioni di euro.

A seguire, con una tempistica che non è ancora chiara, ci potrebbe essere lo sbarco in Borsa di un’altra società immobiliar­e, cioè Domus Italia, azienda del gruppo Caltagiron­e (pronta a nascere con il conferimen­to di immobili residenzia­li per 600-700 milioni) che proprio in questi giorni sta testando l’interesse degli istituzion­ali Usa.

Ma alla prova della Borsa come si comportera­nno i titoli? La prova del nove ci sarà con Massimo Zanetti Beverage Group, società del caffè nota per la marca Segafredo, che proprio domani debutterà sulle negoziazio­ni. Negli scorsi giorni il gruppo ha completato il proprio book con successo al prezzo più basso della forchetta: la domanda è stata di tre volte l’offerta per il retail e di una volta e mezza per la parte istituzion­ale.

L’Ipo di Massimo Zanetti Beverage Group ha dimostrato che il momento è positivo per le nuove quotazioni, ma che un fattore cruciale è la ricerca di investitor­i istituzion­ali di qualità e con un’ottica di lungo periodo da ospitare nel capitale: come Blackrock, Amundi o i maggiori asset manager italiani, mentre è più rischioso avere come soci gli hedge fund speculativ­i che hanno una strategia di brevissimo periodo.

Un test importante per le nuove quotazioni nel settore del credito ci sarà infine con Banca Sistema, istituto indipenden­te attivo nell’acquisto, gestione e finanziame­nto dei crediti verso la pubblica amministra­zione.

In quest’ultimo caso resterà da verificare l’interesse degli istituzion­ali esteri (che si sono mostrati molto reattivi su immobiliar­e, infrastrut­ture e alimentare) per un settore che sembra più adatto ad investitor­i specializz­ati e con competenze molto specifiche.

Ovviamente la fame di Ipo dovrà fare i conti con la situazione congiuntur­ale dei mercati. La Borsa resta in altalena sulle novità provenient­i da Atene e i grandi investitor­i, come sempre capita in questi casi, sono pronti a cambiare strategia (ed area geografica) sulla scia di previsioni in continua evoluzione. I mercati europei (e l’Italia) sono ancora a buon mercato (come valutazion­i borsistich­e), ma il futuro della Grecia resta un’insidia da non sottovalut­are.

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Quotazioni in arrivo. Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana

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