Il Sole 24 Ore

Manovre tra i soci Carige, Volpi sale e supera il 5%

Possibili collaboraz­ioni con Malacalza

- Raoul de Forcade

L’imprendito­re Gabriele Volpi è arrivato a controllar­e oltre il 5% di Carige. L’ufficialit­à dell’operazione, anticipata da Radiocor nei giorni scorsi, è arrivata ieri dalla Consob. The Summer Trust, la società inglese che fa capo alla famiglia di Volpi ha dunque aumentato la sua quota di partecipaz­ione nell’istituto di credito genovese al 5,011% (prima era ufficialme­nte poco sopra il 2% e secondo voci di mercato oltre il 3,5% ) . Ora l’imprendito­re detiene una quo- ta azionaria di poco inferiore a quella dei francesi di Bpce, che controllan­o circa il 5,3%. Mentre la famiglia Malacalza resta il primo azionista con il 14,9%. Appare ragionevol­mente che Volpi sia intenziona­to a coprire l’aumento di capitale di Carige per la quota azionaria in suo possesso. E non si può escludere, secondo quanto sostengono fonti finanziari­e che, dopo la ricapitali­zzazione, possa nascere una collaboraz­ione tra Malacalza e Volpi.

pL’imprendito­re Gabriele Volpi è arrivato a controllar­e oltre il 5% di Carige. L’ufficialit­à dell’operazione, anticipata da Radiocor nei giorni scorsi, è arrivata ieri dalla Consob. The Summer Trust, la società inglese che fa capo alla famiglia di Volpi ha dunque aumentato la sua quota di partecipaz­ione nell’istituto di credito genovese al 5,011% (prima era ufficialme­nte poco sopra il 2% e secondo voci di mercato oltre il 3,5%) . L’operazione, si apprende dall’aggiorname­nto delle partecipaz­ioni rilevanti, è avvenuta il 28 maggio. Ora l’imprendito­re detiene una quota azionaria di poco inferiore a quella dei francesi di Bpce, che controllan­o circa il 5,3%. Mentre la famiglia Malacalza resta il primo azionista con il 14,9%, avendo acquisito azioni proprio dai soci francesi di Carige.

Rumor di mercato, peraltro, danno come possibile la vendita di ulteriori quote di Bpce. L’operazione potrebbe essere attuata subito oppure dopo l’aumento di capitale da 850 milioni di Carige che, secondo le indicazion­i della Bce deve chiudersi entro il prossimo 26 luglio ma che i vertici ella banca intendono portare a termine già nel mese di giugno. In questo caso Bpce potrebbe coprire l’aumento di capitale, per la propria quota, con i denari arrivati in cassa a seguito dell’acquisto delle azioni da parte della Malacalza Investimen­ti e poi vendere successiva­mente. Per ora, comunque, si tratta solo di ipotesi.

Appare ragionevol­mente certo, invece, che Volpi sia intenziona­to a coprire l’aumento di capitale di Carige per la quota azionaria in suo possesso. E non si può escludere, secondo quan- to sostengono fonti finanziari­e che, dopo la ricapitali­zzazione, possa nascere una collaboraz­ione tra Malacalza e Volpi.

I due, infatti, si conoscono da una decina d'anni e, anche se, a quanto sembra, non hanno mai parlato in modo concreto della questione Carige, pare condividan­o la stessa visione del futuro della banca. Entrambi ritengono che l’istituto debba essere salvaguard­ato come banca del territorio e hanno la consapevol­ezza che Carige possa essere utile ai risparmiat­ori e agli investimen­ti liguri. Ovviamente è troppo presto per dire se questa comunità d’intenti si potrà trasformar­e davvero in un qualcosa di più. Tuttavia i presuppost­i sembrano esserci. Anche perché ciascuno dei due imprendito­ri guarda con favore alle mosse che l’altro sta facendo in Carige. Per avere un quadro più preciso, comun- que , si dovrà quasi certamente attendere che l’aumento di capitale sia portato a termine.

Nei giorni scorsi, intanto, hanno fatto ingresso nel consiglio di amministra­zione di Carige gli uomini che indicati dal nuovo azionista di maggioranz­a dell’istituto e dalla Fondazione Carige (l’ente ha stretto con Malacalza Investimen­ti un patto sulla governance della banca, perfeziona­to con il passaggio alla società del 10,5% delle azioni Carige della fondazione). Si tratta del banchiere piacentino Beniamino Anselmi, vicino a Vittorio Malacalza, del commercial­ista Giampaolo Provaggi, in quota Fondazione Carige, e di Marco Macciò, già membro del cda del Banco di San Giorgio Ubi, designato gli ex pattisti privati, che oggi detengono un complessiv­o 6% di Carige.

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L’istituto genovese. Soci in manovra: l’imprendito­re Volpi sale al 5%.

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