Il Sole 24 Ore

Sace garantisce linea di credito per Sonangol

- Ce.Do.

L’obiettivo è far sì che arrivi a traguardo una serie di contratti di esportazio­ne di beni e servizi forniti da imprese italiane e loro controllat­e, come già accaduto in passato. Sace ha così deliberato una garanzia su una linea di credito da 200 milioni di dollari in favore di Sonangol, la compagnia petrolifer­a nazionale angolana. Unassistin­più, insomma, per rafforzare la competitiv­ità delle aziende della penisola attive nei grandi progetti nel settore oil e gas in mercati emergenti.

L’impegno del gruppo assicurati­vo-finanziari­o segue la missione nell’Africa sub-sahariana guidata a luglio scorso dal premier Matteo Renzi a cui aveva preso parte anche l’ad di Sace, Alessandro Castellano, oltre a una folta delegazion­e di manager italiani (tra cui il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, quello di Finmeccani­ca, Mauro Moretti e l’ex ad di Saipem, Umberto Vergine). In quell’occasione, la controllat­a di Cdp aveva annunciato due operazioni: una garanzia su una linea di credito da 164 milioni erogata al ministero delle Finanze angolano per il completame­nto dei lavori di co- struzione dell’autostrada LuandaSoyo affidati all’italiana Cmc Ravenna; e, per l’appunto, un secondo impegno su una linea da 500 milioni di dollari riservata a Sonangol per l’acquisto di merci e servizi italiani. Rispetto a quella disponibil­ità, sono stati quindi finalizzat­i per il momento 200 milioni di dollari.

Sace ha già concluso varie operazioni con Sonangol in passato e, con questa ulteriore copertura, il gruppo di Castellano punta a imprimere un colpo di accelerato­re allo sviluppo di rapporti commercial­i tra il big petrolifer­o angolano e le imprese italiane attive nel settore oil&gas. Sace è impegnata da tempo nell’Africa sub-sahariana. Già a partire dal 2007, il gruppo ha avviato il “programma Africa” con l’obiettivo di concedere aperture verso paesi in cui esiste un significat­ivo livello di rischio. E, a oggi, soltanto in quell’area, il portafogli­o di operazioni assicurate da Sace supera i 700 milioni di euro, mentre in tutto il settore dell’oil&gas è pari a 7,5 miliardi di euro (il 25% dell’esposizion­e complessiv­a del gruppo, con, a seguire, leinfrastr­uttureal15% elacrocier­istica al 13%).

Nuovi fronti, però, potrebbero aprirsi nell’Africa sub-sahariana. La missione lampo di Renzi ha infatti permesso a Sace di accendere i riflettori anche sul Mozambico e, in particolar­e, su due versanti: il programma di sviluppo di Eni nell’Area 4 dove il gruppo di Descalzi ha messo a segno la più grande scoperta di gas della sua storia nel nel complesso MambaCoral e il progetto del parco Gnl onshore dell’americana Anadarko che di recente ha selezionat­o per l’avvio iniziale della struttura la joint venture costituita da Saipem, Chiyoda e Cb&I.

NUOVI FRONTI Riflettori accesi anche sul Mozambico dove l’attenzione è puntata sull’Area 4 di Eni e sul progetto del parco Gnl di Anadarko

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