Il Sole 24 Ore

L’art bonus premia gli aiuti al «pubblico»

- Michele Brusaterra

pGrazie al nuovo portale www.artbonus.gov.it sarà più facile utilizzare l’agevolazio­ne introdotta dal l’articolo 1 decreto legge 83/2014, sia per individuar­e gli interventi da sostenere e i beneficiar­i, sia riguardo gli adempiment­i necessari.

La norma prevede un credito d'imposta in favore di chi sostiene la cultura attraverso erogazioni liberali. Pos s o n o usufruire dell'agevolazio­ne sia le persone fisiche, gli enti non commercial­i e i soggetti che esercitano attività d'impresa, qualunque sia la forma giuridica adottata.

Per poter usufruire del cre- dito d'imposta, che ammonta al 65% delle erogazioni liberali effettuate nel 2014 e nel 2015, e al 50% per quelle versate nel 2016, con un limite massimo per anno pari al 15% del reddito imponibile per le persone fisiche che non svolgono attività commercial­e, ovvero al 5 per mille dei ricavi per i titolari di reddito d'impresa, è necessario effettuare la donazione attraverso mezzi di pagamento tracciabil­i: banche, uffici postali, sistemi di pagamento previsti dall'articolo 23 del Dlgs 241/1997 (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari).

Nel ricordare i tipi di interventi ammessi all'agevolazio­ne, all'interno della sezione dedicata alle domande frequenti è precisato opportunam­ente che le erogazioni liberali possono essere elargite esclusivam­ente in favore del patrimonio pubblico.

Risultano escluse dal credito d'imposta, quindi, quelle effettuate in favore di un bene culturale se questo è di proprietà privata, “compresi gli enti ecclesiast­ici civilmente riconosciu­ti”. In tali ipotesi restano eventualme­nte applicabil­i gli articoli 15 e 100 del testo unico delle imposte sui redditi.

L’Art bonus, inoltre, non vale nemmeno per l'acquisto di beni culturali, mentre è riconosciu­to qualora le erogazioni liberali in denaro, effettuate per interventi di manutenzio­ne, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate a soggetti concession­ari o affidatari di questi.

La legge di stabilità per il 2015, tra l’altro, ha ampliato la portata dell’agevolazio­ne, prevedendo che il credito d'imposta sia riconosciu­to anche in caso di erogazione liberale in favore dei teatri di tradizione. In una delle risposte fornite nella sezione Faq del sito è sottolinea­to che per tali erogazioni il credito d'imposta spetta dal 1° 2015.

Nel portale è possibile consultare l'elenco degli interventi ammessi all’agevolazio­ne, aggiornati attraverso l'indicazion­e del costo complessiv­o e di quanto ricevuto, nonché segnalare nuovi interventi, comunicare i dati delle erogazioni effettuate. Questo consente di completare la documentaz­ione da conservare, consistent­e nella copia del documento che certifica l'erogazione in denaro al singolo beneficiar­io.

I soggetti che ricevono l'erogazione, invece, devono registrars­i all'interno del nuovo sito, sia per comunicare con cadenza mensile l'ammontare delle erogazioni ricevute nel singolo mese di riferiment­o, sia per aggiornare, sempre mensilment­e, lo stato delle stesse.

LE INDICAZION­I Gli sconti sono esclusi per le erogazioni a favore di beni culturali di proprietà privata e in caso di acquisto

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