Nuova professione con un percorso di alta formazione
Diritto tributario e condominiale, contabilità e fiscalità, diritto del lavoro. Quella dell’amministratore di condominio è una professione mul
tidisciplinare che richiede una serie di conoscenze specifiche e approfondite. Perciò servirebbe una sorta di “pratica professionale”, della durata di tre anni, da svolgersi all’interno di uno studio di amministrazione immobiliare che - sulla falsariga dei praticantati delle professioni ordinistiche - contemperi la formazione teorico-professionale al lavoro. Tale proposta potrebbe essere inserita all’interno del contratto collettivo di settore e diventarne così parte integrante.
La figura professionale dell’amministratore di condominio non ha un proprio albo e nessuno aveva mai pensato ad un percorso di alta formazione dedicato. Ma proprio la necessità di avere amministratori con una preparazione meticolosa e un ampio ventaglio di competenze giuridiche, tecniche ed economiche, ha risvegliato un argomento di grande attualità: quello della formazione di questa figura.
La legge 220/2012 ha introdotto all’interno dei requisiti richiesti per svolgere tale attività sia una percorso di formazione che un obbligo di aggiornamento periodico previsto dal Codice Civile all’articolo 71 bis delle disposizioni di attuazione.
Il nuovo progetto di specializzazione potrebbe prevedere due diverse tipologie di percorso di alta formazione, a seconda dell’età e del titolo di studio del candidato: ai laureandi o laureati che non abbiano ancora compiuto i 30 anni, potrebbe essere dedicato l’“apprendistato di alta formazione e ricerca”; mentre, senza limiti d’età, potrebbe essere possibile accedere al programma attraverso la forma del “contratto a progetto”. In particolare, per quanto riguar- da l’“apprendistato”, dovrebbe essere previsto, così come indicato dalla legge (articolo 1 del Dlgs 167/2011), una formazione duplice: quella di base e trasversale disciplinata dalle norme regionali e la formazione tecnico professionale e specialistica disciplinata dal Ccnl.
Il plus del nuovo percorso di alta formazione dovrebbe essere quello di alternare l’attività prettamente lavorativa all’attività in aula, cosicché il fruitore possa avere la possibilità di acquisire in contemporanea la formazione teorica necessaria per il proprio lavoro e gli strumenti pratici per l’applicazione della stessa.
Proprio partendo da questo presupposto si potrebbe ipotizzare la collaborazione con
LA PROPOSTA Servirebbe un periodo di pratica professionale basato sull’apprendistato (collegato al contratto collettivo) e sul lavoro a progetto
alcuni atenei italiani. Per fare un esempio, l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma già da cinque anni ha attivato all’interno del corso di laurea triennale in Scienze economiche e giuridiche un percorso di perfezionamento universitario in “Amministrazione del condominio”. Anche a Bari la facoltà di Giurisprudenza ha tenuto a battesimo, poche settimane fa, un corso di formazione iniziale per amministratori.
Le due formule (“progetto” e “apprendistato di alta formazione”) potrebbero prevedere di essere svolte anche in modalità part-time, a patto che non vengano decurtate le ore di formazione previste. L’accordo dovrà anche individuare, abbastanza approfonditamente, il piano formativo previsto.