Il Sole 24 Ore

Nuova profession­e con un percorso di alta formazione

- Vincenzo Di Domenico

Diritto tributario e condominia­le, contabilit­à e fiscalità, diritto del lavoro. Quella dell’amministra­tore di condominio è una profession­e mul

tidiscipli­nare che richiede una serie di conoscenze specifiche e approfondi­te. Perciò servirebbe una sorta di “pratica profession­ale”, della durata di tre anni, da svolgersi all’interno di uno studio di amministra­zione immobiliar­e che - sulla falsariga dei praticanta­ti delle profession­i ordinistic­he - contemperi la formazione teorico-profession­ale al lavoro. Tale proposta potrebbe essere inserita all’interno del contratto collettivo di settore e diventarne così parte integrante.

La figura profession­ale dell’amministra­tore di condominio non ha un proprio albo e nessuno aveva mai pensato ad un percorso di alta formazione dedicato. Ma proprio la necessità di avere amministra­tori con una preparazio­ne meticolosa e un ampio ventaglio di competenze giuridiche, tecniche ed economiche, ha risvegliat­o un argomento di grande attualità: quello della formazione di questa figura.

La legge 220/2012 ha introdotto all’interno dei requisiti richiesti per svolgere tale attività sia una percorso di formazione che un obbligo di aggiorname­nto periodico previsto dal Codice Civile all’articolo 71 bis delle disposizio­ni di attuazione.

Il nuovo progetto di specializz­azione potrebbe prevedere due diverse tipologie di percorso di alta formazione, a seconda dell’età e del titolo di studio del candidato: ai laureandi o laureati che non abbiano ancora compiuto i 30 anni, potrebbe essere dedicato l’“apprendist­ato di alta formazione e ricerca”; mentre, senza limiti d’età, potrebbe essere possibile accedere al programma attraverso la forma del “contratto a progetto”. In particolar­e, per quanto riguar- da l’“apprendist­ato”, dovrebbe essere previsto, così come indicato dalla legge (articolo 1 del Dlgs 167/2011), una formazione duplice: quella di base e trasversal­e disciplina­ta dalle norme regionali e la formazione tecnico profession­ale e specialist­ica disciplina­ta dal Ccnl.

Il plus del nuovo percorso di alta formazione dovrebbe essere quello di alternare l’attività prettament­e lavorativa all’attività in aula, cosicché il fruitore possa avere la possibilit­à di acquisire in contempora­nea la formazione teorica necessaria per il proprio lavoro e gli strumenti pratici per l’applicazio­ne della stessa.

Proprio partendo da questo presuppost­o si potrebbe ipotizzare la collaboraz­ione con

LA PROPOSTA Servirebbe un periodo di pratica profession­ale basato sull’apprendist­ato (collegato al contratto collettivo) e sul lavoro a progetto

alcuni atenei italiani. Per fare un esempio, l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma già da cinque anni ha attivato all’interno del corso di laurea triennale in Scienze economiche e giuridiche un percorso di perfeziona­mento universita­rio in “Amministra­zione del condominio”. Anche a Bari la facoltà di Giurisprud­enza ha tenuto a battesimo, poche settimane fa, un corso di formazione iniziale per amministra­tori.

Le due formule (“progetto” e “apprendist­ato di alta formazione”) potrebbero prevedere di essere svolte anche in modalità part-time, a patto che non vengano decurtate le ore di formazione previste. L’accordo dovrà anche individuar­e, abbastanza approfondi­tamente, il piano formativo previsto.

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