A Tokyo nuovi stimoli a welfare e agricoltura
Disoccupati in calo nonostante la recessione
Una recessione nonostante la piena occupazione. Un governo pro-business che però chiede a gran voce alle imprese di alzare i salari ai lavoratori, quasi più dei sindacati, e si prepara a varare il rialzo del salario minimo e l’erogazione di una tantum di 30mila yen(230 euro) in contanti agli anziani poveri. Una Borsa in ripresa che ha fallito ieri d’ un soffio il ritorno delNikkei sopra quota 20 mila. Consumi, investimenti e inflazione che segnano il passo, mentre il pendolo degli stimoli pubblici all’economia sembra passare da quelli monetari a quelli fiscali.
È sempre più un Giappone dei paradossi. Per gli osservatori indulgenti, il fatto che il tassodiasceso dal 3,4% di settembre al 3,1% di ottobre( minimo dal luglio 1995)– con una disponibilità di1, 24p osti perognirichiesta–suggella un trend tutto sommato favorevole: se le politiche di stabilizzazionecome obiettivo primario quello di spronare l’ occupa zio ne,l’ Ab enom ics può essere considerata un successo anche se siamo alla seconda recessione da quando ilp remi erShinzoA be potere nel dicembre 2012.
Ai molti milioni di disoccupati europei non resta che invidiare recessioni simili. Del resto, non sono in pochi a sottolineare, comefaKin oshit adi Nomura, che il calo dello 0,8% annualizzatodelP il nel terzo trimestre «è dovuto per lo più agli aggiustamenti delle scorte aziendali». Altri sottolineano invece il problema strutturale che sta alla base della stranezza per cui una disoccupazione bassa e calante non basta a garantire la crescita economica. IlCr ed itSuis se, ad esempio, evidenzia che «le recenti cadute del tasso di disoccupazione sono per lo più legate alla diminuzione della forza lavoro nel contesto dell’ invecchiamento della popolazione ». Il trend è quello di un declino della forza lavoro di circa l’1,5% annuo: mentre i “baby boomers” stanno andando in pensione in massa, la maggior parte dei lavori disponibili non so nodi prima qualità né a tempo indeterminato. Forti carenze di manodopera si stanno già riscontrando in settori–come costruzioni o assistenza domestica e infermieristica – dove in altri Paesi avanzati sono gli immigrati a coprire ormai la maggior parte delle posizioni.
Con un occhio alle elezioni per la Camera Alta dell’anno prossimo, A be–finora accusa todi favorireiricchi-ha annunciato ieri una nuova manovra di stimolo fiscale che riguarderà soprattutto il welfare e l’agricoltura. Ci sarà dunque un budget addizionale, stimato intorno ad almeno 3mila miliardi di yen (23 miliardi di euro ).
In un Forum con gli imprenditori,giovedì A beh a fatto balenare che i piani per una riduzione della corpora tetax sotto il 30% potrebbero essere anticipati all’anno prossimo, ma è tornato a chiedere aumenti salariali, indispensabili per far crescere i consumi e conseguire il nuovo obiettivo generale di una crescita di circa il 20% del Pil nominale a 600 miliardi di yen nel 2020. Di suo, l’esecutivo è intenzionato ad alzare del 3% annuoil salario minimo orario( solo 798 yen, 6,1 euro) per portarlo a mille yen nel 2020. I dati di ieri sui consumi delle famiglie (-2,4% a ottobre rispetto a un anno prima) sono stati una doccia fredda, anche perché depongono male per il Pil del quarto trimestre. Mentre i compensi complessivi ai lavoratori frenano, i consumatori“sentono” l’ inflazione, anche se il dato sui prezzi al consumo“core ”( ossiacon alimentari freschi esclusi) ha segnato a ottobre -0,1 per cento. Escludendo alimentari ed energia, una certa inflazione c’è: +0,8% secondo la rilevazione governativa e +1,2% secondo una nuova rilevazione della Banca del Giappone che esclude energia e cibi freschi. Per vari analisti, la banca centrale dovrà “allentare” ancora nella prima metà del 2016.