Il Sole 24 Ore

Le mosse di Bankitalia per tutelare i soci Coop

Posto in pubblica consultazi­one il documento che mira ad aumentare le garanzie sui prestiti sociali

- Gianfranco Ursino

Ci è voluto il crack di due importanti cooperativ­e di consumo friulane, per far tornare l’attenzione di Banca d’Italia sui rischi che corrono le famiglie nel versare i loro risparmi sui libretti delle Coop, i cosiddetti prestiti sociali. Un fenomeno che ormai ha raggiunto dimensioni ragguardev­oli: sono circa 1,3 milioni gli italiani che hanno depositato oltre 15 miliardi nei libretti di risparmio delle Coop, 11 miliardi dei quali (oltre il 70%)sono stati raccolti dalle nove grandi Co op. Un flusso di capitali che, di fatto, costituisc­e il polmone finanziari­o del sistema cooperativ­o leader nella grande distribuzi­one italiana.

Nel sottolinea­re che «in consideraz­ione delle problemati­che emerse in occasione di alcuni episodi di crisi d’ impresa », Banca d’ Italia il 19 novembre scorsoha posto in pubblica consultazi­one una revisione delle disposizio­ni in materia di raccolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche, in primis le cooperativ­e. L’obiettivo è rafforzare i carenti presidi di tutela per la vasta platea di risparmiat­ori che prestano fondi.

Ne sanno qualcosa gli oltre 20mila soci prestatori delle due cooperativ­e cadute in dissesto in Friuli, Coop Operaie Trieste e Coop Carnica. Con la speranza di poter recuperare almeno in parte i risparmi depositati sui prestiti sociali, i soci delle Coop friulane seguono le vicende nelle aule dei tribunali e negli uffici dei notai preposti all’apertura delle buste con le offerte per l’acquisto degli asset delle cooperativ­e che commissari e liquidator­i hanno messo in vendita. Immobili e beni strumental­i che in una procedura di liquidazio­ne si deprezzano in modo considerev­ole. E in un contesto incu ile aut hority sollecitan­o le banche a informare adeguatame­nte la clientela sui rischi del ba il-in (vedi articoli a pagina 14), peri soci prestatori delle due cooperativ­e il bai l-indi fatto è in essere da sempre, anche se non viene pubblicizz­ato.

Adesso la pubblica consultazi­one di Bank italia interviene con ritocchi, integrazio­ni e importanti precisazio­ni, che puntualizz­ano alcuni aspetti relativi all’ unico limite prudenzial­e chele Co op devono rispettare nell’ambito della raccolta di fondi dai soci: in assenza del già previsto schema di garanzia dei prestiti sociali costituito in ambito cooperativ­o, l’ammontare dei prestiti sociali non deve superare il triplo del patrimonio; le Coop possono spingersi oltre (fino a cinque volte) se accendono

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy