Il Sole 24 Ore

Polizze, alle Authority non basta il restyling soft

Ivass e Banca d’Italia replicano alle proposte di Abi, Assofin e Ania confermand­o le richieste di radicali modifiche

- Federica Pezzatti

Le proposte di restyling delle polizze legate ai mutui fatte dalle associazio­ni di compagnie, finanziari­e e banche non sono state considerat­e sufficient­i dalle Authority. Ivass e Banca d’Italia hanno infatti ribadito la necessità radicale di cambiament­o nei giorni scorsi all’industria che progetta questi prodotti, giudicati da tempo poco trasparent­i e molto onerosi nonchè fortemente deficitari per coprire le esigenze degli assicurati, come riportato nella lettera al mercato di Banca d’Italia e Ivass di fine agosto che aveva messo in evidenza una serie di problemati­che legate alla vendita combinata di polizze e finanziame­nti. «Nel prendere positivame­nte atto che il documento si muove largamente in linea con le indicazion­i della citata lettera, si rileva che alcune misure e alcuni esempi di concreta applicazio­ne non sono invece coerenti con tali indicazion­i date a suo tempo», esordisce la comunicazi­one firmata congiuntam­ente da Ivass e Banca d’Italia. Le proposte delle associazio­ni (Abi, Ania, Assofin) secondo le Authority di controllo sono ancora non coerenti in particolar­e sui punti più critici già rilevati come le garanzie rotanti con la richiesta precisa di nuove coperture differenzi­ate per target. Viene ribadito ancora che le durate delle coperture assicurati­ve devono essere uguali a quelle del finanziame­nto abbinato. In caso contrario si può prevedere anche una polizza a tacito rinnovo, come proposto dagli operatori, ma solo se il contratto si rinnova alle condizioni economiche originarie. Relativame­nte alla “Dichiarazi­one di buono stato di salute” viene ribadita la necessità di una un questionar­io semplifica­to con una lista delle patologie escluse e se l’assicurato dichiara di soffrire di una patologia non gli si può proporre la copertura.

Quanto alla possibilit­à di estinzione anticipata del finanziame­nto abbinato e al rimborso del premio non goduto le Authority confermano la necessità che sia la compagnia ad attivarsi in autonomia per il rimborso del premio. Infine c’è il complicato capitolo tie-in, ossia della vendita combinata di polizze e finanziame­nti. «Ivass e Banca d’Italia hanno chiesto che la documentaz­ione di polizze e finanziame­nti sia sempre separata, che l’informativ­a precontrat­tuale sia chiara, riconoscen­do al cliente il diritto di recesso entro 60 giorni e dopo la stipula sia inviata al cliente comunicazi­one riepilogat­iva della copertura indicando anche la possibilit­à di recesso entro 60 giorni», spiega Anna Vizzari, esperta di Altroconsu­mo . Nel caso in cui la polizza sia stata finanziata si deve prevedere la riduzione della rata o del finanziame­nto. Si tratta di importi che devono essere comunicati al cliente nella comunicazi­one riepilogat­iva. «Le attività di autoregola­mentazione firmate da Abi e Assofin con alcune associazio­ni di consumator­i non sono esaustive da questo punto di vista _ spiega Vizzari -. Altroconsu­mo non ha firmato questo protocollo d’intesa perché appunto non adeguato a tutelare in pieno, secondo le indicazion­i di legge, il cliente». Nella lettera è stato ribadito il termine al 22 febbraio 2016 per realizzare gli interventi sulle coperture e sulle offerte, mentre gli intermedia­ri chiedevano una proroga. Un termine giudicato dagli operatori “sfidante”, come sottolinea Assofin. «Ma faremo tutto il possibile per farcela – spiega Umberto Filotto, segretario generale di Assofin -. Ovviamente auspicavam­o che fosse sufficient­e ciò che avevamo messo a punto, ma crediamo comunque che la risposta dataci da Ivass e Banca d’Italia sia da considerar­e largamente positiva: la maggior parte delle segnalazio­ni fatte dalle associazio­ni all’Authority sono state infatti accolte. Considerat­e le finalità con cui agisce l’Authority ci sta anche se su qualche punto ci sia divergenza, ma anche dall’intervento di mercoledì 25 novembre nel corso del convegno «Credito al credito» (organizzat­o da Abi e Assofin) i rappresent­anti di Ivass e Banca d’Italia hanno confermato che esiste spazio per un confronto con le autorità per la riprogetta­zione dei prodotti e la loro ridefinizi­one».

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