L’uomo che inventò la «farfalla» Rai
rieducazione di comunità, quella interna dell’azienda che decide di cambiare e quella esterna degli utenti che a un’impresa si riferiscono per un prodotto, un servizio o un intero sistema infrastrutturale.
Sono i casi di Trenitalia, di TIM, della Borsa Italiana ma anche del CONI e dei comuni di Milano e Roma capitale. Antonio Romano è pugliese d’origine ma sulla linea Termini-Centrale ha costruito una carriera e tornando a guardare al catalogo clienti per scorgere una poetica visiva che è politica perché dedicata al pubblico e italiana per l’uso delle forme e della campiture, si trovano i marchi dell’Università La Sapienza (dove ha anche insegnato), della Biennale di Venezia, di Cinecittà Luce e dell’ACI: codici grafici, logotipi che raccontano il made in Italy e le sfide di un paese che nella cultura, nel cinema, nella bellezza spesso si dimentica di credere e investire con costanza.
Chissà se Romano, ideatore anche dei loghi di Confindustria e dei sindacati Cgil e Cisl, non abbia sempre interpretato il suo ruolo di innovatore visivo e progettista integrato anche come sottosegretario ombra di un ipotetico ministero della grafica. In caso contrario glielo suggeriamo, il nostro paese ha bisogno di designer.
– Marco Sammicheli