Un cast stellare per un Gala dai molteplici sapori
Les del Corsaro (1867), su musica di Riccardo Drigo e coreografia di Marius Petipa, però rimaneggiata nel 1915.
La Salenko si esibirà poi con Marian Walter, il marito legato alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino nel pas de deux , di solito in costumi neri, del brillante Don Chisciotte, mentre al solo Simkin spetterà un’immersione in Le Bourgeois. L’aitante ballerino russo, passato a New York, debuttò in quest’assolo brillante e strappa-applausi già nel 2005 al Concorso Internazionale di Balletto di Helsinki. Dimentichiamo il sobrio e seicentesco Le Bourgeois Gentilhomme, interpretato da Rudolf Nureyev, all’età di 41 anni, in una produzione del New York City Ballet: qui la musica non è di Lully o di altri autori dell’epoca di Moliére, bensì una scoppiettante canzone di Jacques Brel. Il danzatore si esibisce in camicia bianca e pantaloni neri e fumando si destreggia sul palcoscenico tra ironia e malinconia con garbo e malizia.
Per finire, ma non è ancora detto che l’ordine delle entrate sia quello qui enunciato, una coppia italiana, composta dalla promessa Rebecca Bianchi del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e da Claudio Coviello, primo ballerino del Teatro alla Scala, entrambi impegnati nel passo a due dal secondo atto di Giselle nella versione, da poco allestita nella Capitale, da Patricia Ruanne. Le serate di Gala, si sa, sono appetitose; questa garantisce una visione ad ampio raggio su artisti eccellenti e scuole di danza e di pensiero di differente impostazione. Se ne ammireranno, forse, gli stili contrastanti o omologati a uno standard di “sapori”ormai internazionale.