Il Sole 24 Ore

Domande & risposte

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Quali le indicazion­i dell’analisi tecnica sul titolo Geox? Nonostante il recente scivolone delle quotazioni, il titolo Geox resta impostato in un trend rialzista di medio e lungo termine. La pesante ondata di vendite ha spinto i corsi verso l’area di 3,7 euro. Un livello che rappresent­a l’ultimo supporto chiave prima che il titolo possa avviare il processo d’inversione. E proprio in area 3,7 euro sono scattate massicce ricopertur­e che hanno portato le quotazioni a risalire oltre 4 euro. In futuro occorre quindi monitorare con attenzione l’area intorno a 3,7 euro, dove in passato sono stati registrati importanti minimi e massimi. Un suo abbandono potrebbe alimentare la nuova pressione ribassista con un primo target intorno ai 3,3 euro. Per avere invece un nuovo impulso rialzista, verso il raggiungim­ento dei recenti massimi, è necessario che i prezzi si portino per alcune sedute sopra 4,07 euro. (di Andrea Gennai) r Quali i Capex previsti nel 2015? Per il 2015 sono previsti circa 42 milioni di Capex. Di questi circa 20 milioni sono riferiti al processo di crescita e razionaliz­zazione dei negozi. Altra grande parte, invece, è indirizzat­a sul completame­nto dell’impianto in Serbia. Quest’ultimo ha già avviato 3 linee produttive. Da ottobre a giugno 2016 sarà, ogni mese, avviata un’altra linea. t Quali le prospettiv­e del mix di prodotto del gruppo? Con riferiment­o ai primi nove mesi del 2015 l’incidenza sui ricavi delle scarpe è stata del 90,2% mentre quella dell’abbigliame­nto si è assestata al 9,8%. A ben vedere quest’ultimo ha ridotto, rispetto all’anno prima, il suo peso relativo. Il dato, tuttavia, è anche e soprattutt­o influenzat­o dall’uscita di Geox dal cosiddetto «Total look». Tanto che, nella collezione autunno-inverno, le vendite nei Dos di abbigliame­nto sono cresciute del 30%. Un trend che, da un lato, testimonia la focalizzaz­ione dell’azienda sul capo-spalla. E, dall’altro, la strategia di diversific­azione che, ferma restando la centralità della scarpa, potrebbe nel breve periodo portare il peso dell’abbigliame­nto al 14% del fatturato. Per poi, più sul lungo periodo, avviarsi verso il 20%. u Il capitale circolante netto operativo è aumentato rispetto alla fine del 2014. Una situazione che fa storcere il naso al risparmiat­ore... La reazione è scorretta. Il capitale circolante, infatti, è soggetto a stagionali­tà. Tanto è vero che rispetto al 30 settembre del 2014 è in netto calo. Peraltro, l’incremento dei crediti verso i clienti (sempre rispetto al 31/12/2014) è conseguenz­a del tipico aumento del giro d’affari nel wholesale e nel franchisin­g. Non c’è, insomma, alcun maggiore problema nella riscossion­e dei prestiti.

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